La riforma Aifa è legge. Abolita la figura del Direttore generale

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Dopo il Senato, anche la Camera ha approvato ieri (160 sì e 54 no) il Ddl di conversione in legge del Decreto legge 8 novembre 2022, n. 169 recante “Disposizioni urgenti di proroga della partecipazione di personale militare al potenziamento di iniziative della NATO, delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria, nonché di Commissioni presso l’AIFA. Differimento dei termini per l’esercizio delle deleghe in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari”, contenente per l’appunto alcune norme che modificano profondamente l’attuale organizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco.

Rispetto al testo originario è stato approvato un emendamento correttivo al fine di evitare il rischio di un blocco transitorio nell’attività dell’Aifa a seguito della riforma che ha abolito la figura del Direttore generale prevedendo che il nuovo assetto, con tutti i poteri delegati al Presidente, scatterà solo a seguito della nomina del nuovo Presidente.

Alla riforma dell’AIFA è dedicato l’articolo 3 del Decreto legge. Si proroga al 28 febbraio 2023 – rispetto al termine di scadenza del 15 ottobre scorso – della permanenza in carica dei componenti delle commissioni consultive: la Commissione tecnico-scientifica per la valutazione dei farmaci (Cts) e il Comitato prezzi e rimborso (Cpr), operanti dalla scadenza in regime di prorogatio.

A decorrere da quel termine le due commissioni sono soppresse e le relative funzioni attribuite ad una nuova commissione unica denominata Commissione Scientifica ed Economica del Farmaco (Cse) composta in tutto da dieci membri, mentre attualmente ognuna delle due Commissioni ne ha dieci ciascuna.

La figura del Direttore generale dell’Agenzia, che attualmente ha tutti i poteri di gestione dell’Agenzia e ne dirige l’attività e ricoperta al momento da Nicola Magrini, è abolita. Il Presidente dell’AIFA, carica oggi ricoperta da Giorgio Palù, diventa rappresentate legale dell’Agenzia.

Una delle novità apportate oggi rispetto al testo originario dei due emendamenti, riguarda il fatto che, con un decreto del Ministero della Salute, di concerto con Funzione Pubblica e Mef, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni, sono individuate non più solo le funzioni ma anche le modalità di nomina dello stesso presidente di AIFA, nonché del direttore amministrativo e del direttore tecnico-scientifico, due figure istituite dalla riforma dell’ex ministra della Salute Giulia Grillo nel 2019 ma ad oggi mai nominate.

In altre parole sarà questo nuovo decreto a stabilire i criteri di nomina del Presidente che oggi è designato dal Ministro della Salute d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
l Consiglio d’amministrazione di AIFA resta formato da 5 componenti: il presidente, due rappresentanti indicati dal Ministero della Salute e due rappresentanti indicati dalla Conferenza Stato Regioni.

La nuova commissione unica (Cse) sarà anch’essa nominata secondo criteri e modalità che saranno stabiliti dallo stesso decreto.
L’abolizione della figura del direttore generale, per evitare rischi di blocco dei lavori dell’Agenzia, grazie ad un emendamento approvato in aula avverrà solo a decorrere dalla data di efficacia del provvedimento di nomina del primo presidente dell’AIFA e non sarà più immediata come previsto dal testo originario dell’emendamento approvato in Commissione Affari Sociali e Sanità.
Vengono infine rispolverate le figure del Direttore amministrativo e tecnico-scientifico già previste dalla riforma Grillo del 2019 ma ad oggi ancora mai nominate.

 

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