Johnson & Johnson accelera sull’oncologia di nuova generazione. Il gruppo americano ha annunciato l’acquisizione della biotech statunitense Halda Therapeutics per circa 3 miliardi di dollari in contanti, un’operazione che segna un ulteriore rafforzamento del portafoglio R&D nelle terapie mirate per i tumori solidi.
Una piattaforma innovativa: le chimere RIPTAC
Halda è considerata una delle realtà più promettenti nell’oncologia di prossima generazione grazie alla piattaforma RIPTAC (Regulated Induced Proximity Targeting Chimera). Si tratta di molecole progettate per avvicinare due proteine — una essenziale alla sopravvivenza cellulare e una espressa dal tumore — formando un complesso che induce la morte selettiva della cellula cancerosa. Un meccanismo first-in-class che punta a superare le resistenze tipiche dei tumori solidi avanzati.
L’asset più maturo in pipeline è HLD-0915, una molecola orale per il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). I primi dati clinici indicano un buon profilo di tollerabilità e segnali di attività anti-tumorale, con riduzioni del PSA e risposte parziali secondo i criteri RECIST.
La strategia di J&J
Per J&J l’operazione rientra in una strategia chiara: consolidare la presenza in oncologia ad alto valore, ampliando l’offerta di terapie mirate e puntando su meccanismi d’azione innovativi. La big pharma USA, che negli ultimi anni ha registrato una forte pressione competitiva su alcuni prodotti maturi, sta accelerando su acquisizioni e accordi mirati per sostenere la crescita futura. L’ingresso della tecnologia RIPTAC consente di allargare ulteriormente la pipeline oltre ai settori già consolidati dell’immuno-oncologia e delle terapie ormonali.