Investimenti diretti esteri, calano anche nel Pharma

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La pandemia di COVID-19 ha causato un calo complessivo del numero di progetti di investimenti diretti esteri (IDE) del 17,4% nel 2020 rispetto al 2019, compresi quelli nel settore farmaceutico. Secondo GlobalData, i progetti IDE sono stati, infatti, 313 nel 2019 e 281 nel 2020. Complessivamente nei due anni analizzati, poi, la maggior parte dei progetti monitorati era nuovo (il 60,4%) e il resto era relativo a progetti di espansione. Inoltre, l’87% dei progetti riguardava prodotti farmaceutici e il 13% ricerca clinica e sperimentazioni.

Si sono comunque registrate delle buone performance: l’Europa occidentale è stata la regione leader nell’attrarre progetti IDE in tutti i sotto-settori farmaceutici, con il 40% di tutti i progetti annunciati o aperti in questi due anni. La regione ha registrato un aumento del 7% nel numero di progetti nel 2020 rispetto al 2019.

Anche l’Asia del Pacifico e il Nord America hanno attratto IDE, nonostante un calo nel 2020 rispetto all’anno precedente. La flessione maggiore, su base annua, è stata registrata in Africa subsahariana e nel Sud America.

Il Paese che ha attirato più progetti di IDE sono stati gli USA, che ne hanno registrati 92, e molti dei progetti sono arrivati da Germania, Regno Unito e Svizzera. Nel sotto-settore della ricerca e delle sperimentazioni, la Cina è stato il principale Paese di destinazione, con 15 progetti nel biennio, di cui 14 provenivano dagli USA.

A livello di segmento di business, la produzione è stata la funzione più finanziata e la principale destinazione degli IDE. Altri settori interessati in ambito farmaceutico sono state le vendite, l’amministrazione e il marketing, nonché l’ambito R&S, per il quale la destinazione principale è stata la Cina.

Viceversa, il principale mercato di origine degli IDE sono stati gli USA, sia per i prodotti che per la R&S. Gli investitori con sede in Germania si sono concentrati sui prodotti farmaceutici con 80 progetti in questo sotto-settore, e solo due nella ricerca clinica e sperimentazioni. Lo stesso trend è stato registrato del Regno Unito, che ha visto 59 progetti su prodotti farmaceutici e solo sette nella ricerca clinica.

 

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