Insmed: CE approva brensocatib, trattamento “first in class” per la NCFB

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La Commissione Europea ha dato il via libera a brensocatib (Brinsupri) compresse da 25 mg per il trattamento delle bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica (NCFB) in pazienti dai 12 anni in su con almeno due esacerbazioni nell’ultimo anno. Si tratta del primo e unico farmaco approvato in Europa per questa malattia, sottoposto a valutazione accelerata dall’EMA per il suo rilevante interesse per la salute pubblica.

Le bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica sono una malattia cronica e progressiva dei polmoni che provoca un allargamento permanente delle vie aeree, rendendo difficile eliminare muco e batteri e favorendo infiammazioni e infezioni persistenti. Una delle caratteristiche principali è la frequenza delle esacerbazioni, riacutizzazioni in cui i sintomi peggiorano sensibilmente, con tosse, maggiore produzione di muco, respiro affannoso e affaticamento. In Europa, circa 600.000 persone hanno ricevuto una diagnosi di NCFB, mentre il numero reale dei potenziali pazienti non diagnosticati potrebbe superare i due milioni.

L’approvazione si basa sui risultati degli studi ASPEN (Fase III) e WILLOW (Fase II), entrambi pubblicati dal New England Journal of Medicine, che hanno dimostrato l’efficacia del trattamento nel ridurre le esacerbazioni e migliorare i parametri respiratori dei pazienti.

“La missione di Insmed è sempre stata quella di portare nuove terapie alle comunità di pazienti con bisogni terapeutici non ancora soddisfatti. Con il brensocatib, ora disponiamo del primo trattamento per le bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica approvato nell’Unione Europea, una popolazione storicamente trascurata con esigenze mediche insoddisfatte da tempo”, sottolinea Martina Flammer, Chief Medical Officer di Insmed, “L’approvazione accelerata riflette la solidità dei dati e il potenziale di diventare il nuovo standard di cura per il trattamento dei pazienti affetti da bronchiectasie non correlate alla fibrosi cistica che hanno avuto almeno due esacerbazioni precedenti. Siamo grati ai pazienti, ai medici e ai partner che hanno reso possibile questo traguardo”.

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