GSK punta su Hengrui: accordo da 500 milioni di dollari per la pipeline della biotech cinese

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GSK ha stretto una partnership con la biotech cinese Hengrui Pharma, versando 500 milioni di dollari upfront per accedere a una ricca pipeline in ambiti ad alta domanda di innovazione terapeutica.

L’accordo – che esclude la Repubblica Popolare Cinese, Hong Kong, Macao e Taiwan – prevede lo sviluppo congiunto di un farmaco per la BPCO e di altri undici candidati nei settori respiratorio, immunologico e oncologico. Se verranno raggiunti determinati traguardi di sviluppo e commerciali, il valore complessivo dell’intesa potrà salire fino a 12 miliardi di dollari, oltre alle royalty sulle vendite.

Il candidato farmaco per la BPCO è HRS-9821, un inalabile che agisce su due target – PD3 e PD4 – coinvolti nella patologia respiratoria. Hengrui guiderà lo sviluppo fino al completamento della fase I.

L’operazione si inserisce nel trend crescente delle pharma occidentali verso l’innovazione made in China, dove gli asset sono sviluppati in modo efficiente e costruiti su target già validati. Secondo un report di Jefferies, nel primo semestre del 2025 circa un terzo degli investimenti globali in licensing ha riguardato farmaci di origine cinese, contro il 21 % registrato nel biennio precedente.

 

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