Giornata Mondiale della Malaria: ancora lontana un’uniforme distribuzione dei vaccini

Condividi:
Share

Il panorama della profilassi della malaria è cambiato negli ultimi anni con l’approvazione di alcuni vaccini, ma permangono problemi importanti per garantirne l’accesso alle comunità più remote.

Nell’ottobre 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato l’uso del vaccino Mosquirix di GSK, a base di proteine ricombinanti, per i bambini a rischio di contrarre la malattia infettiva. Pochi mesi dopo, il consiglio di amministrazione dell’organizzazione no-profit Vaccine Alliance GAAVI ha approvato un investimento di circa 160 milioni di dollari, da erogare tra il 2022 e il 2025, per sostenere l’introduzione del vaccino contro la malaria nei Paesi ammissibili al programma.

Tuttavia, assicurarsi che il vaccino raggiunga ogni parte del mondo rappresenta ancora oggi una sfida a causa delle difficoltà di conservazione.

Mosquirix, per esempio, deve essere conservato tra 2°C e 8°C e gli sbalzi termici possono causare danni all’antigene o all’adiuvante, riducendo di conseguenza la sicurezza o l’efficacia del vaccino.

Dal 2020 al 2021 i casi di malaria sono aumentati passando da 245 milioni a 247 milioni in 84 Paesi endemici. La maggior parte dei nuovi casi si è verificata nel continente africano.

Il 15 aprile scorso il Ghana ha approvato – prima del pronunciamento della FDA – il vaccino R-21 del Serum Institute of India.

R-21 contiene Matrix-M, un coadiuvante a base di saponine messo a punto da Novavax. I dati degli studi di Fase IIb su R-21 hanno dimostrato che una dose di richiamo del vaccino mantiene un’elevata efficacia contro la malaria anche un anno dopo la somministrazione. Anche questo prodotto, però, deve essere conservato alla stessa temperatura del vaccino di GSK.

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024