È trascorso solo un mese dal via libera dell’FDA a Verzenio (abemaciclib), ma la soddisfazione di Eli Lilly è già alle stelle. “Verzenio è diverso dagli altri”, ha detto agli investitori Sue Mahony, SVP e responsabil mondiale Lilly per l’oncologia. Le differenza più importante è relativa alla modalità di assunzione. I competitor di Verzenio – Ibrance di Pfizer e Kisqali di Novartis – vengono somministrati unitamente a inibitori dell’aromatasi o, in alcuni pazienti in terapia con Ibrance, in aggiunta a Faslodex (Fulvestrant) di AstraZeneca. Verzenio, invece, oltre a poter essere utilizzato in regime combinato, è l’unico dei tre farmaci che può essere utilizzato da solo. Tutti e tre i farmaci trattano il cancro al seno HR-positivo, HER2-negativo. Per i medici, ha detto Mahony, tali caratteristiche sono “importanti e clinicamente rilevanti”. Lilly spera che Verzenio possa superare Kisqali, la cui crescita sul mercato è stata più lenta rispetto alle previsioni di Novartis. Dopo il lancio avvenuto a marzo, Kisqali ha infatti raccolto solo il 5% delle prescrizioni totali. Comunque, non sono tutte rose e fiori per Verzenio. Il farmaco ha provocato frequenti episodi di diarrea nei pazienti coinvolti nei test; tuttavia Lilly ritiene che questo effetto collaterale sia facilmente gestibile con l’uso di loperamide. “Stiamo distribuendo loperamide e sostegno per questo motivo; i pazienti apprezzano molto il nostro impegno e riferiscono che gli effetti collaterali sono controllabili”, ha precisato Mahony. Lilly sta anche lavorando per allargare le indicazioni terapeutiche in campo oncologico di Verzenio. Recentemente, però, la pharma statunitense ha registrato un passo falso, perché quando il farmaco ha fallito il suo endpoint in uno studio di fase 3 che riguardava l’utilizzo contro il cancro del polmone non a piccole cellule con mutazioni KRAS. Ma in questo tipo di tumore Lilly punta forte su un’eventuale combo.”Crediamo, specialmente per quanto riguarda il tumore polmonare positivo alla mutazione KRAS, forma veramente difficile da trattare, che le terapie combinate saranno importanti”, ha concluso Mahony.
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