Eli Lilly ha stretto un accordo di collaborazione con Aktis Oncology per lo sviluppo di radiofarmaci contro il cancro. La pharma di Indianapolis pagherà una quota di ingresso di 60 milioni di dollari alla startup ed effettuerà un investimento azionario. Aktis, inoltre, potrebbe incassare fino a 1,1 miliardi di dollari in più se verranno raggiunti determinati traguardi.
L’accordo – che arriva sette mesi dopo l’ingresso di Lilly nel mercato dei radiofarmaci con l’acquisizione di Point Biopharma per 1,4 miliardi di dollari – permetterà alla big pharma USA di detenere i diritti globali per lo sviluppo delle terapie radiofarmaceutiche scoperte da Aktis.
I radiofarmaci si stanno rivelando un’alternativa sempre più interessante alla radioterapia per il trattamento di alcuni tipi di cancro. Utilizzando una molecola di targeting per localizzare le cellule tumorali, i farmaci rilasciano isotopi radioattivi nei tumori risparmiando le cellule sane circostanti.
I successi clinici e le approvazioni normative hanno galvanizzato gli investimenti e l’interesse per le terapie da parte delle grandi aziende farmaceutiche, ma i radiofarmaci sono difficili da produrre e richiedono fornitori e impianti di produzione specializzati.
Aktis sta sviluppando radiofarmaci alfa-emittenti, così chiamati per il tipo di particella radioattiva che emettono. Il candidato principale dell’azienda ha come bersaglio la proteina nectina-4, associata al cancro della vescica e ad altri tipi di neoplasie. La nectina-4 è anche un bersaglio di alcuni coniugati anticorpo-farmaco (ADC).
In base all’accordo, infine, Aktis si occuperà della fase di scoperta fino agli studi iniziali di imaging sull’uomo, mentre Lilly si incaricherà dello sviluppo clinico a partire dalla fase I.