Efpia: rafforzare la competitività delle Lifescience in Europa

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In occasione del Consiglio europeo straordinario (17-18 aprile), oltre che delle scottanti situazioni geopolitiche che attualmente dominano la scena, si è parlato anche di un nuovo accordo continentale sulla competitività “ancorato a un mercato unico pienamente integrato”.

La collaborazione tra gli Stati membri – secondo quanto si legge nel documento rilasciato al termine dei lavori – emerge come un fattore essenziale per “colmare i divari di crescita, produttività e innovazione tra l’Unione e i suoi partner internazionali e principali concorrenti… pertanto l’azione politica deve essere messa meglio al servizio del rafforzamento della base economica, manifatturiera, industriale e tecnologica dell’Europa”.

Per quanto riguarda la ricerca e l’innovazione industriale, si chiede “un ambiente più favorevole all’innovazione, basato su una scienza capace di conquistare rapidamente il mercato e sulla scalabilità industriale e commerciale dell’innovazione, aumentando al contempo gli investimenti in ricerca e sviluppo per raggiungere l’obiettivo di spesa del 3% del PIL”.

Secondo il Direttore generale dell’EFPIA, Nathalie Moll, è necessario creare le condizioni per promuovere la R&S in Europa, “favorendo gli investimenti in produzioni sostenibili ad alta tecnologia e mantenendo al contempo catene di approvvigionamento aperte e globali”.

“Nel nostro settore, negli ultimi due decenni abbiamo assistito a un calo del 25% della nostra quota di investimenti globali in R&S – sottolinea Moll – Mentre l’UE esamina l’Agenda strategica 2024-2029, la creazione di un nuovo accordo sulla competitività per l’Europa e, in particolare, di una strategia globale per la salute e le scienze della vita al suo interno, potrebbe essere il catalizzatore per prevenire un ulteriore declino, invertire queste tendenze e costruire un’Europa più sana, competitiva e resiliente”,

Riflettendo sull’importanza di una strategia dedicata alla salute e alle scienze della vita, l’EFPIA ha concluso che “un’industria farmaceutica forte e basata sulla ricerca sarà fondamentale per far sì che l’Europa recuperi la sua competitività e costruisca una resistenza economica e sanitaria di fronte alla continua insicurezza globale”.

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