Nuova accelerazione nella lotta alla steatoepatite associata a disfunzione metabolica (MASH). Boehringer Ingelheim ed Echosens– medtech francese specializzata in diagnostica epatica non invasiva – hanno annunciato l’espansione della loro partnership con l’obiettivo di colmare le attuali lacune diagnostiche e terapeutiche di questa malattia epatica cronica in costante crescita, strettamente correlata all’obesità e ai disturbi metabolici.
La collaborazione, spiegano le due aziende, punta a facilitare lo screening e la diagnosi precoce della MASH, ancora oggi spesso tardivi a causa della natura silente della patologia. Al centro dell’accordo un approccio integrato che combina educazione del paziente, formazione degli operatori sanitari, advocacy istituzionale e promozione di percorsi di cura semplificati, con un’attenzione particolare all’ampliamento dell’accesso a tecnologie non invasive.
“Per troppo tempo la MASH è rimasta sotto traccia”, dichiara Sandy Sommer, responsabile dell’area cardiovascolare, renale e metabolica di Boehringer Ingelheim, “Ma con la crescita parallela di obesità e malattie epatiche, è arrivato il momento di intervenire in modo deciso. Nessuna organizzazione può affrontare da sola una sfida di questa portata. L’espansione della partnership con Echosens rappresenta un passo strategico per contribuire concretamente alla soluzione”.
La nuova collaborazione tra le due aziende ruota intorno a FibroScan, la piattaforma non sviluppata da Echosens per la valutazione quantitativa della fibrosi e della steatosi epatica, che già oggi rappresenta uno strumento centrale negli studi clinici di Fase III su survodutide, la molecola sperimentale di Boehringer Ingelheim progettata per trattamento della MASH e delle comorbidità metaboliche correlate.
Survodutide, ottenuta dall’azienda tedesca in licenza da Zealand Pharma, agisce combinando l’attività del GLP-1 e degli agonisti del recettore del glucagone; un meccanismo di azione che la colloca all’interno degli ampi programmi di ricerca e sviluppo di Boehringer Ingelheim nelle aree cardiovascolare, renale e metabolica.
