Bourla (CEO Pfizer): ecco la roadmap per il 2030

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Intervenendo alla J.P. Morgan Healthcare Conference di San Francisco, il CEO di Pfizer, Albert Bourla, ha delineato gli scenari che potrebbero portare la pharma USA nel 2030 a un fatturato di 84 miliardi di dollari – o 70 miliardi di dollari nell’ipotesi meno ottimistica – grazie a farmaci non legati alla terapia del Covid-19.

Si tratterebbe di un enorme aumento rispetto al 2020, anno in cui Pfizer ha incassato 41,9 miliardi di dollari a livello globale.

Per raggiungere gli obiettivi di fatturato del 2030, la società sta pianificando 19 fra lanci di farmaci ed estensioni di indicazioni di uso di terapie già in commercio, da realizzare nei prossimi diciotto mesi. Secondo Bourla, da questa operazione dovrebbe arrivare 20 miliardi di dollari entro la fine del decennio.

I nuovi prodotti in rampa di lancio comprendono, tra gli altri, un vaccino contro l’RSV, elranatamab  per il trattamento del mieloma multiplo e ritlecitinib per la cura dell’alopecia areata.

Oltre ai lanci previsti per i prossimi 18 mesi, Bourla ha parlato di una pipeline di farmaci che dovrebbero arrivare sul mercato dopo la seconda metà del 2024. Tra questi, un farmaco GLP-1 orale, una serie di terapie geniche e diversi vaccini.

Oltre che dagli sforzi interni di R&S, Pfizer prevede di incassare nel 2030 altri 25 miliardi di dollari attraverso lo sviluppo di attività esterne.

Nel 2022 l’azienda USA ha effettuato diverse acquisizioni di medie dimensioni, tra le quali quella del franchise sull’emicrania di Biohaven e di Global Blood Therapeutics.

Sul fronte M&A Bourla ha dichiarato che eviterà una megafusione perché “non è un bene per l’azienda in questo momento”. Ma le offerte per le piccole e media biotech sono sul tavolo, pronte per essere presentate.

Il CEO di Pfizer ha illustrato la sua roadmap in un momento particolarmente importante per la casa farmaceutica. Grazie ai lanci di Comirnaty e Paxlovid Pfizer è cresciuta molto rapidamente negli ultimi due anni. Questi prodotti redditizi hanno fornito alla pharma USA anche la liquidità necessaria per concludere accordi e far crescere le proprie capacità interne.

Infine, Bourla prevede che la linea delle terapie per il Covid-19 continuerà a generare vendite significative ancora a lungo.

 

 

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