L’ok italiano al primo vaccino anti Covid potrebbe arrivare a fine gennaio. A precisarlo è l’Agenzia Italiana del Farmaco. Da qui a quella data verranno messi a punto i dettagli sulla distribuzione e la somministrazione delle dosi di quella che sarà la più grande campagna di vaccinazione mai attuata nel nostro Paese.
Come affermato dal numero uno dell’Agenzia Europea dei medicinali Emer Cooke, “i dati ricevuti sono positivi per quanto riguarda efficacia e sicurezza” e se non ci saranno imprevisti autorizzativi, l’ente regolatorio “dovrebbe esprimersi probabilmente il 29 dicembre” in merito al vaccino Pfizer/Biontech, il primo ad arrivare al traguardo. Una volta avuto l’ok di Amsterdam, “la validazione italiana sarà pressoché immediata rispetto a quella europea ma, ad ora, non ci sono basi per indicare un giorno preciso rispetto a un altro”, precisa Aifa.
Dopo l’ok di Aifa si procederà, secondo il piano presentato in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza, agli step successivi per lo stoccaggio, il trasporto e quindi la somministrazione vera e propria. La precedenza a operatori sanitari, ospiti delle Rsa e over 80, per un totale di quasi 6,5 milioni di italiani che rientrano nelle categorie ‘prioritarie’ da vaccinare per prime, ma è previsto l’arrivo di oltre 28 milioni di dosi entro la fine di marzo.
Sarà il produttore a spedire le dosi all’hub nazionale, l’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove verranno stoccate prima di essere spedite alle regioni. Il piano di distribuzione prevede quindi altri 20 hub regionali mentre 20.000 saranno gli operatori sanitari chiamati a somministrare il vaccino ed è prevista la possibilità che anche i medici in pensione possano dare un contributo.
Il tutto sarà coordinato da un sistema informatico di tracciamento per la massima sicurezza e il mantenimento, non semplice dal punto di vista logistico, di una temperatura costante intorno ai -70 gradi. È previsto, infine, un registro elettronico dei vaccinati che agevolerà la farmacovigilanza e il follow up, permettendo di valutare l’andamento della copertura e la durata dell’immunità