Si chiama MSDC-0602K ed è in studio per il trattamento della steatoepatite non-alcoolica (NASH). Grazie a un finanziamento di 40 milioni di dollari da parte dal fondo Frazier Healthcare Partners, l’azienda che lo ha sviluppato, Cirius Therapeutics, prima nota come Octeta Therapeutics, potrà avviare una sperimentazione di fase IIb su questo candidato, studiato a partire dal presupposto che il tessuto adiposo resistente all’insulina svolgerebbe un ruolo nello sviluppo della NASH. Trials su antidiabetici ad azione insulino-sensibilizzante della classe dei tiazolidindioni, come Actos, Avardia e Rezulin, testati su popolazioni di pazienti affetti da NASH, hanno dato risultati contrastanti. Ma quando i ricercatori hanno testato Actos su pazienti che avevano anche diabete di tipo 2, il 58% ha raggiunto l’obiettivo primario dello studio, ovvero la riduzione delle NASH, contro il 17% del gruppo placebo. Questa ricerca avrebbe dunque dimostrato che l’approccio studiato da Cirius potrebbe essere vincente nel trattamento della NASH, ma ha anche mostrato i problemi di quella classe di farmaci antidiabetici. Ad esempio, il gruppo in trattamento con Atos ha portato a un significativo aumento di peso medio dei pazienti rispetto al placebo, oltre a altri effetti collaterali come la perdita di struttura ossea e problemi cardiovascolari. Il candidato di Cirius potrebbe dare benefici, senza questi effetti collaterali. Il trial di fase IIb sarà eseguito su 200 persone. L’endpoint primario sarà la riduzione di due punti o più del punteggio NASH senza peggioramento della fibrosi a 12 mesi dall’inizio del trattamento, lo stesso risultato utilizzato per il trial di Actos. Se dovesse riuscire, Cirius avrà tra le mani un candidato molto ambito e potrà entrare in fase III di sperimentazione.
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