Intelligenza Artificiale tra luci e ombre: il dibattito dei farmacisti ospedalieri al Lab L.I.F.E. del Congresso SIFO

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Condividere le esperienze di Intelligenza Artificiale sul campo come momento di formazione. È incentrato su questo il Laboratorio Interattivo L.I.F.E. per i Farmacisti Ospedalieri, anche quest’anno tra gli appuntamenti più attesi all’interno del Congresso Nazionale SIFO.

Se il tema del Congresso è il ‘cambiamento’, il nuovo paradigma che i farmacisti ospedalieri intendono approfondire è proprio quello dell’innovazione tecnologica avanzata e dell’intelligenza artificiale. Durante il Lab L.I.F.E., gli esperti, oltre ad affrontare le novità della professione, si confronteranno anche sulle criticità delle stesse. Come nel caso dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in medicina, caratterizzato da luci e ombre.

“L’AI da sempre affascina tutto il mondo della ricerca e della scienza. Per questo motivo, al fine di comprendere di più sulle potenzialità di questa tecnologia, si è deciso di offrire a tutti i colleghi una visione dell’AI tra ‘luci e ombre’- spiega il dottor Davide Zenoni, membro delle aree Nutrizione e Galenica Clinica SIFO e Direttore Dipartimento Area dei Servizi e S.C. Farmacia ASST Nord Milano- Questa duplice natura di ‘luci e ombre’ rappresenta uno degli aspetti più discussi e cruciali del futuro dell’Intelligenza Artificiale in ambito sanitario. Noi tutti abbiamo sviluppato un pensiero critico circa le potenzialità dell’AI in medicina, in particolare sappiamo che questa migliora notevolmente la diagnosi e il trattamento delle malattie, aumentando l’accuratezza grazie all’analisi di grandi quantità di dati medici e immagini. Sembrerebbe permettere diagnosi più precoci, ad esempio nel cancro, e personalizza le cure adattandole alle caratteristiche specifiche del paziente. Sicuramente la componente sulla quale è opportuno fare affidamento è l’ambito della prevenzione e del controllo delle malattie, monitorando trend e fornendo raccomandazioni in tempo reale”.

Tuttavia, l’aspetto relativo alle ‘ombre, per gli esperti presenta “ampie preoccupazioni riguardo la privacy e la sicurezza dei dati sanitari, soprattutto con l’impiego non autorizzato di tecnologie AI, che possono provocare fughe di dati sensibili.

“L’AI può anche perpetuare bias esistenti, portando a distorsioni della realtà – evidenzia il dottor Zenoni – Inoltre, c’è il rischio di un’eccessiva dipendenza da AI da parte dei medici, che può portare a errori diagnostici o a trascurare la conoscenza clinica umana, la semeiotica che da sempre ha spinto questa professione a fare scoperte fondamentali”.

L’AI in medicina rappresenta un potente strumento che può rivoluzionare la cura del paziente migliorandone gli esiti, ma richiede un approccio critico per affrontare le sfide etiche, di sicurezza e di equità, garantendo trasparenza, controllo umano e protezione del paziente.

 

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