Le nuove formulazioni dei vaccini anti-COVID adattate al sottolignaggio LP.8.1 sono ora disponibili negli Stati Uniti, ma con criteri più stringenti: accesso libero solo per gli over 65, mentre per i soggetti più giovani è richiesto almeno un fattore di rischio clinico.
La Food and Drug Administration ha dunque approvato le versioni aggiornate dei vaccini COVID-19 di Pfizer-BioNTech e Moderna, adattate al sottolignaggio LP.8.1 di SARS-CoV-2. Ma, a differenza del passato, il via libera arriva con un quadro di restrizioni mirate, che segna una discontinuità nella politica vaccinale statunitense.
Per la fascia d’età 5-64 anni, l’accesso al nuovo Comirnaty di Pfizer-BioNTech sarà limitato a chi presenta almeno una condizione clinica sottostante, riconosciuta come fattore di rischio per forme gravi di COVID. L’indicazione resta invece libera per gli over 65. Stesso criterio per Spikevax di Moderna, approvato dai 6 mesi di età, e per il nuovo mNEXSPIKE, autorizzato dai 12 anni.
Sul fronte delle alternative proteiche, anche Novavax ha ricevuto l’ok per il suo vaccino ricombinante: stesso schema di eleggibilità, dai 12 anni con comorbidità e accesso libero dai 65 in su. La società ha annunciato una partnership con Sanofi per garantire, dall’autunno, la disponibilità di un’opzione non mRNA.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), tra le patologie considerate ad alto rischio figurano, tra le altre, asma, tumori, malattie renali croniche, diabete. Resta comunque aperta la questione di quali criteri clinici saranno effettivamente adottati sul campo.
Intanto Pfizer e BioNTech hanno fatto sapere che la distribuzione del nuovo Comirnaty inizierà immediatamente, per garantire “un’ampia disponibilità e un rapido accesso” su tutto il territorio nazionale.