GSK/Vir Biotechnology: sotrovimab attivo contro le mutazioni chiave della variante Omicron

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GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology hanno annunciato un aggiornamento di un articolo pubblicato come preprint su bioRxiv sull’attvità dell’anticorpo monoclonale sperimentale sotrovimab contro le mutazioni chiave della nuova variante del virus SARS-CoV-2, Omicron. Questi dati sono stati generati attraverso test di pseudo-virus su specifiche mutazioni individuali trovate in Omicron. Ad oggi, sotrovimab ha dimostrato di essere attivo contro tutte le varianti considerate preoccupanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le aziende stanno ora completando i test sugli pseudo-virus in vitro per confermare l’attività neutralizzante di sotrovimab contro la combinazione di tutte le mutazioni di Omicron con l’intento di fornire un aggiornamento entro la fine del 2021.

“Sotrovimab è stato progettato pensando al fatto che il virus muta. Prendendo di mira una regione altamente conservata della proteina spike che ha meno probabilità di mutare, speravamo di affrontare sia l’attuale virus SARS-CoV-2 che le varianti future che ci aspettavamo sarebbero state inevitabili”, commenta George Scangos amministratore delegato di Vir. “Questa ipotesi è stata confermata più e più volte: l’anticorpo mantiene la sua attività contro tutte le varianti di interesse testate fino ad oggi, comprese le mutazioni chiave trovate in Omicron, come dimostrato dai dati preclinici. Ci aspettiamo che questo trend positivo continuerà e stiamo lavorando rapidamente per confermare la sua attività contro l’intera sequenza di combinazione di Omicron”.

Hal Barron, Chief Scientific Officer e President R&D, GSK, aggiunge: “Sin dall’inizio della pandemia, abbiamo lavorato con Vir per combinare le nostre competenze e tecnologie scientifiche per offrire un’opzione di trattamento duratura per i pazienti con Covid-19. Sebbene precoci, questi dati preclinici supportano la nostra visione di lunga data sul potenziale di sotrovimab nel mantenere la sua attività mentre il virus continua a mutare. Siamo lieti che questa opzione di trattamento sia disponibile per i pazienti negli Stati Uniti e in molti altri paesi e stiamo lavorando per espandere l’accesso in tutto il mondo”.

 

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