Sanofi prepara il dopo Brandicourt

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Sono stati quattro anni intensi per Olivier Brandicourt, CEO di Sanofi, caratterizzati da ristrutturazioni, tagli dei costi, un asset swap e due operazioni di fusione e acquisizione finalizzate al rafforzamento del settore delle malattie rare.

Quello che succederà nei prossimi quattro anni non lo sa ancora nessuno, ma l’azienda francese sta lavorando per scegliere chi metterà al timone al posto dell’attuale CEO.

Sanofi sta pianificando la partenza di Brandicourt perché mancano due anni al suo 65esimo compleanno. Per la compagnia 65 anni costituiscono l’età limite per esercitare il mandato di CEO.

“Con questa prospettiva, il consiglio di amministrazione sta prendendo in considerazione un piano di successione da qualche tempo, in accordo e con la collaborazione del nostro CEO”, ha detto una portavoce della società.

Brandicourt è diventato CEO di Sanofi nell’aprile 2015, quando è stato assunto dopo il licenziamento di Chris Viehbacher.

Il manager ha ereditato un’azienda che doveva affrontare un’intensa pressione sui prezzi, soprattutto su alcuni dei suoi prodotti.

Appena entrato in carica, Brandicourt ha illustrato un piano di ristrutturazione per tagliare i costi, in modo da concentrarsi su cinque unità aziendali e sul suo gruppo Genzyme, focalizzato sulle malattie rare.

Nel 2016 Sanofi ha fatto un cambio di asset con Boehringer Ingelheim, eliminando il business per la salute degli animali in cambio della Consumer Health della pharma tedesca.

All’inizio del 2018 ha stretto accordi per Ablynx e Bioverativ, aumentando la sua presenza nel settore delle terapie contro malattie rare del sangue.

Il primo farmaco di Sanofi uscito dal contratto con Ablynx, Cablivi, ha recentemente ottenuto via libera dalla FDA e si stima che le vendite raggiungeranno un picco di 500 milioni di dollari.

Genzyme ha messo a punto, insieme a Regeneron, Dupixent, farmaco contro la dermatite atopica, approvato nel 2017: l’incasso dalle vendite è cresciuto fino a 783 milioni di euro del 2018.

Dupixent ha ottenuto nuove approvazioni contro l’asma e l’eczema pediatrico.

Sanofi non è l’unica pharma a dover pianificare, negli ultimi due anni di mandato, la sostituzione del CEO per raggiungimento dell’età pensionabile.

L’anno scorso MSD ha cambiato le sue regole di pensionamento obbligatorio per consentire al CEO Ken Frazier di rimanere al suo posto dopo aver compiuto i 65 anni di età.

Nel 2017 Pfizer consegnò all’allora CEO Ian Read, che era pronto a ritirarsi, un pacchetto da 8 milioni di dollari per persuaderlo a restare fermo fino al mese di marzo di quest’anno.

Read è dimesso il 31 dicembre 2018 ed è stato sostituito da Albert Bourla.

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