Sandoz, barra dritta sui generici

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La politica industriale di Sandoz è chiara. Competere, con il massimo delle forze, nel business dei farmaci generici. “Sandoz si deve concentrare sul business dei generici. Non dobbiamo vergognarci di questo, abbiamo tutte le ragioni per essere orgogliosi del nostro lavoro”, ha ribadito qualche mese fa il CEO Richard Saynor. “Il nostro compito è ottenere la leadership di mercato con un portafoglio ricco di prodotti e, quando possibile, come primo fornitore dopo la scadenza del brevetto”.

Per diventare il leader assoluto nel mercato delle copie di farmaci, Sandoz dovrà superare Teva, che è cresciuta molto dopo aver sofferto per l’acquisizione di Actavis nel 2016. Secondo i numeri del 2018, comunque, Sandoz non è molto lontana da Teva.

L’anno scorso, le vendite di farmaci generici della pharma israeliana sono ammontate a 9,67 miliardi di dollari, mentre quelle di Sandoz hanno raggiunto i 9,86 miliardi.

Sempre nel 2018 Sandoz ha raggiunto un accordo con l’indiana Aurobindo Pharma per circa 300 farmaci generici a somministrazione orale e per la sua attività di dermatologia.

Ma questa partnership è stata recentemente bloccata dall’antitrust statunitense e le due società stanno ora lavorando con la Federal Trade Commission per risolvere la questione.

Se la FTC darà il via libera, Sandoz “avrà un business molto più specializzato in America”, ha sottolineato Saynor. “Si concentrerà principalmente su farmaci oftalmici, iniettabili e biosimilari”, settori in cui l’unità ha “una buona posizione sul mercato”.

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