Tribunale unificato brevetti. Si alla mozione per portare la sede in Italia

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Via libera ieri dalla Camera alla mozione di maggioranza, a firma Riccardo Molinari (Lega) e Francesco D’Uva (M5S), che impegna il Governo a spostare in Italia, nel post-Brexit, la nuova sede del Tribunale unificato dei brevetti, ad oggi assegnata a Londra.

Più in particolare, la mozione “considerata l’entrata in vigore del decreto legislativo n. 18 del 2019 e in vista della piena operatività del Tribunale unificato dei brevetti (Tub), anche alla luce del futuro nuovo assetto delle relazioni post-Brexit tra Unione europea e Regno Unito in materia di tutela della proprietà intellettuale”, impegna il Governo “a mettere in atto tutte le iniziative concrete – facendo valere, nelle opportune sedi istituzionali, il peso del nostro Paese nell’attuale panorama brevettuale europeo – affinché l’Italia, in qualità di Paese europeo sul ‘podio’ degli Stati membri per numero di brevetti depositati, possa ottenere il trasferimento della sezione specializzata della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti (Tub) ad oggi assegnata a Londra, al fine di garantire la piena funzionalità dello stesso Tub”.

Le mozioni discusse a Montecitorio sul tema sono state in tutto quattro. Su indicazione del Governo, rappresentato dal sottosegretario di Stato per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale, Manlio Di Stefano, sono state respinte con parere contrario tutte e tre le mozioni di opposizione Mandelli (FI), Lollobrigida (FdI) e De Luca (Pd).

A differenza del testo poi approvato, queste tre mozioni non si limitavano ad impegnare il Governo su una generica candidatura dell’Italia ma proponevano tutte Milano come nuova sede del Tribunale unificato dei brevetti (Tub).

“La decisione della maggioranza di bocciare la mozione di Forza Italia che indicava Milano come la sede naturale della Divisione Centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti Europeo ci lascia molto perplessi”, ha commentato Andrea Mandelli, primo firmatario di una delle tre mozioni respinte. “La mozione di cui sono primo firmatario, indicava la ferma volontà di portare in Italia, in una città come il capoluogo lombardo, quindi individuando una destinazione chiara, un organismo europeo che avrebbe consentito il perseguimento di importanti interessi nazionali. Con una mozione unitaria il governo avrebbe avuto la possibilità di cercare effettivamente di portare il tribunale dei brevetti europei in Italia. La bocciatura di questa mozione è prodromica a una sconfitta certa del Paese, che ancora una volta sarà incapace di dare una risposta ideale alla genialità italiana, mortificando quindi questa sacrosanta istanza del Paese”.

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