Pfizer: Xtandi delude nel Q1

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“Non era previsto”. Così Pfizer, per voice di Anthony Bourla – responsabile della divisione Innovation Health –ha commentato lo scarso risultato ottenuto nel primo quarter  con le vendite di Xtandi, terapia oncologica contro il cancro metastatico della prostata. Un dato che fa vacillare gli analisti e getta dubbi sull’efficacia della scelta strategica fatta dalla big-pharma americana che l’anno scorso ha acquisito, per 14 miliardi di dollari, il gruppo Medivation, titolare del prodotto. I numeri parlano chiaro: 11% del totale delle vendite, per un incasso di 131 milioni di dollari. Una somma molto al di sotto delle aspettative. Secondo la multinazionale le maggiori responsabilità sono da attribuire alle Istituzioni e agli enti governativi americani, che avrebbero limitato le possibilità di accesso al farmaco, negandone il co-payment, e regolamentato in maniera molto restrittiva alcune attività che l’azienda aveva cercato di avviare con terze parti e associazioni di pazienti. Sul fronte clinico, invece, il dito è puntato contro le indicazioni del farmaco. L’azienda sta portando avanti la richiesta per ottenere l’approvazione del farmaco per il trattamento del tumore prostatico, non limitandosi solo alla forma ‘metastatica’, complicanza più grave ma anche meno diffusa.

 

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