IBM: un test del sangue per scovare precocemente l’Alzheimer

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Molto prima che si verifichi la perdita di memoria nei pazienti con Alzheimer, la proteina beta-amiloide, implicata nella formazione di depositi cerebrali che caratterizzano la malattia, inizia ad aumentare nel liquido spinale.

Per rilevare la proteina sarebbe necessaria una procedura invasiva eseguita in anestesia.

Questo rende di fatto impossibile il suo impiego su ampia scala per la diagnosi precoce della Malattia di Alzheimer.

In Australia, i ricercatori IBM hanno sviluppato un’alternativa al test del liquido spinale: un esame del sangue che, secondo quanto affermano, sarebbe in grado di predire l’accumulo di beta-amiloide con una precisione fino al 77%.

I membri del team di ricerca hanno utilizzato l’apprendimento automatico per individuare quattro proteine ​che possono essere misurate nel sangue di persone che hanno un alto rischio genetico di sviluppare la malattia di Alzheimer.

Ritengono che questo test possa essere utilizzato per identificare i pazienti che non sono ancora sintomatici e che quindi possono beneficiare di un trattamento precoce.

Inoltre, con questa metodica, si potrebbe migliorare la selezione dei pazienti per gli studi clinici di candidati farmaci contro la Malattia di Alzheimer.

I risultati dei loro studi sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

I ricercatori IBM hanno iniziato scaricando i dati dalla Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI), uno studio di imaging a lungo termine sugli anziani.

Si tratta di un’indagine che sta esaminando la possibilità che le immagini RM e PET possano essere combinate con altri parametri per diagnosticare l’Alzheimer allo stadio iniziale.

Durante lo studio ADNI sono state esaminate 566 persone, 182 delle quali erano portatrici di APOEε4, una variante genetica che aumenta il rischio di Alzheimer ad esordio tardivo.

I ricercatori IBM sono stati in grado di ottenere informazioni su quasi 400 proteine ​che sono state misurate in campioni di sangue della coorte ADNI.

Il loro scopo era quello di sviluppare un test semplice in grado di utilizzare il minor numero possibile di proteine ​che riflettessero l’accumulo di beta-amiloide.

Utilizzando l’apprendimento automatico, hanno stabilito che le proteine Chromogranin-A (CGA), Aβ1-42 (AB42), Eotaxin 3 e Apolipoprotein E (APOE) sono i migliori parametri predittivi.

Hanno convalidato il modello confrontandolo con analisi del sangue utilizzando variabili diverse.

Inoltre, hanno validato un altro modello predittivo che utilizza solo l’età e APOEε4.

L’impiego del test
Secondo i ricercatori IBM, n potenziale uso del test del sangue con quattro proteine potrebbe essere quello di migliorare la selezione dei pazienti per gli studi clinici sui farmaci contro l’Alzheimer.

Questo perché gli studi hanno dimostrato che i cambiamenti dei livelli di amiloide nel liquido spinale cerebrale possono verificarsi fino a 10 anni prima che l’imaging PET mostri i segni della malattia.

Le aziende farmaceutiche che sviluppano farmaci per rallentare o arrestare la progressione della malattia potrebbero utilizzare tale metodo a basso costo e minimamente invasivo per reclutare partecipanti a sperimentazioni cliniche.

L’alto tasso di insuccesso degli studi sulle terapie per l’Alzheimer “può essere dovuto al fatto che le persone arruolate nelle ricerche si trovano agli ultimi stadi della malattia e probabilmente hanno già subito una perdita di tessuto cerebrale che non può essere facilmente riparata”, suggerisce Ben Gaudey, un ricercatore del team di IBM.

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