GSK, strategie per il rilancio in attesa del 2022

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(Reuters) – In vista della separazione del business prevista per il prossimo anno, GlaxoSmithKline elaborerà piani per aumentare il potere d’acquisto della sua unità di prodotti medicinali, mentre gli analisti chiedono all’azienda britannica di aumentare le prospettive di sviluppo di farmaci con acquisizioni e partnership.

La nuova GSK, l’unità delle specialità medicinali che il prossimo anno si separerà dall’unità dei farmaci da banco, tagliando i pagamenti dei dividendi e spostando parte del debito all’unità dei prodotti di automedicazione, lascerà spazio agli investimenti, per rilanciare la debole performance del mercato azionario. Il prezzo delle azioni di GSK, infatti, è sceso del 14% nell’ultimo anno, in assenza di prodotti in rapida crescita e a causa del fatto che molti pazienti hanno rinviato le cure a causa della pandemia di coronavirus.

GSK è la più grande azienda produttrice di vaccini al mondo per vendite, ma è rimasta indietro rispetto ai rivali nello sviluppare un prodotto contro il COVID-19. L’azienda britannica ha dichiarato ad aprile che sta valutando possibilità di partnership e accordi, in particolare nel campo dell’immunologia e della genetica. Ma ci vorranno ancora almeno due anni prima di leggere i risultati di studi chiave che possano portare a aggiornamenti fondamentali nel campo della R&S.

Nel frattempo, candidati come bintrafusp alfa e feladilimab, accreditati come potenziali blockbuster, hanno fallito negli studi. La perdita dell’esclusività del brevetto sul farmaco per l’HIV, dolutegravir, arriverà, poi, nel 2027, con circa tre miliardi di sterline di vendite annuali che potrebbero scomparire.

L’unità di farmaci da banco di GSK ha una valutazione di mercato di oltre 97 miliardi di dollari e la separazione darebbe vita a una delle aziende più grandi del Regno Unito. Il business assumerà un debito da 3,5 a 4 volte le EBITDA, mentre attualmente questo valore è aumentato di due volte per tutta GSK. L’unità delle specialità medicinali avrà, a sua volta, un debito inferiore.

Gran parte del rilancio dipenderà comunque dai risultati attesi per quest’anno e per il prossimo, inclusi quelli su una terapia di combinazione con l’antitumorale Blenrep, sul trattamento sperimentale per l’anemia daprodustat, per la malattia renale cronica, e sul nuovo antibiotico gepotidacin, per le infezioni del tratto urinario. “Speriamo che nei prossimi due anni i cambiamenti nella R&S saranno più visibili e si rifletteranno nel prezzo delle azioni”, evidenzia Luke Miels, CCO di GSK.

Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)

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