GSK, rivoluzione al vertice: dopo il CEO, lascia anche il Vaccines Chairman

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Andrew Witty, CEO di GlaxoSmithKline, non è l’unico membro dei vertici dell’azienda che si sta preparando a fare i bagagli.

Martedì 14 giugno il gigante farmaceutico britannico ha annunciato che Moncef Slaoui, Vaccines Chairman, andrà in pensione il prossimo 30 giugno segnando la fine di un percorso che è durato quasi 30 anni. Slaoui, entrato infatti in GSK nel 1988, dal 2006 ha fatto parte del board della società. Resterà in azienda come consulente fino al 31 marzo 2017.

Personalmente coinvolto nella scoperta e nello sviluppo di alcuni dei vaccini più innovativi del colosso, ha anche  guidato la revisione della R&S farmaceutica di GSK. “GSK ha avuto la fortuna di beneficiare di una notevole esperienza scientifica e tecnica per molti anni e sono contento che fino al termine del suo mandato egli continuerà a fornire questa preziosa esperienza per la società”, ha detto il presidente Philip Hampton in un comunicato.

Lo scenario che si delinea
L’uscita dalla scena di Slaoui arriverà subito dopo quella di Witty, a marzo 2017. Il CEO ha annunciato tre mesi fa agli investitori che la divisione dell’azienda è stato il motivo che lo ha spinto a sciogliere la collaborazione iniziata nel 2008.

Come Witty anche Slaoui non è un grande fan dell’idea: “Penso che dividere l’area vaccini da quella farmaceutica porterà a una grande perdita di opportunità, oltre che a costi di struttura più elevati”, ha detto in una recente intervista.

E mentre Witty ha fatto sapere che il board è compatto intorno alla strategia da adottare – ovvero aumentare i volumi dei prodotti a bassa marginalità di consumo del comparto vaccini al posto dei prodotti farmaceutici ad alto costo che possono innescare il pushback dei contribuenti –  la questione riguardo alla rottura sarà un aspetto di cui si dovrà occupare il suo successore.

Da oggi fino a marzo 2017 sia Witty che Slaoui s’impegneranno per lasciare la società a testa alta, tentando di dare una sferzata ai risultati del Q1 2016 La possibilità sembra concreta, visto che il fatturato di 6,23 miliardi di sterline della GSK ha superato le aspettative degli analisti di oltre 200 milioni, in parte anche grazie alla buona perfomance dell’unità vaccini, che ha fatto registrare vendite per 882 milioni di sterline.

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