GSK: il Q3 cresce del 20% Obiettivo: top industry dei vaccini entro il 2022

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I vaccini guidano la crescita di GSK che ha chiuso il trimestre con un +20%, pari a 1.6 miliardi di vendite. Il doppio rispetto alle unità pharma e consumer, che hanno segnato rispettivamente un +6 e un +5 %. Un risultato che porta la big-pharma inglese a diventare in prospettiva, da qui al 2022, una top industry nel campo dei vaccini, insieme a Sanofi, Merck e Pfizer. Il successo è guidato dall’anti-meningite Bexsero e dall’avvio della campagna anti-influenzale, che rispettivamente hanno segnato un raddoppio in termini di vendite rispetto allo scorso anno per il vaccino contro il meningococco (133 milioni di sterline) e una crescita di guadagno del 60% (325 milioni di sterline) per il prodotto contro il virus dell’influenza.

Le aspettative dell’azienda sul prodotto anti meningite sono altissime. Rispetto ad alcuni anni fa le dosi annuali sono salite da 2,5 a 10 milioni, in particolare nei mercati dell’Italia e della Spagna, oltre a quello UK.  La crescita delle dosi è un fattore che si riscontra anche nel settore dell’antinfluenzale, ambito nel quale quest’anno il colosso britannico è cresciuto anche in termini di market share. Le stime parlando anche di una crescita lungo tutto l’ultimo quarter dell’anno. Sempre nell’unità Vaccini, grosso successo anche per l’antipneumococcico Synflorix (+43% pari, a 154 milioni di sterline) e il vaccino combinato contro il tetano-difterite e pertosse, cresciuto del 18%, per 159 milioni. Unico dato in calo – meno 21% rispetto allo scorso anno – è quello relativo al vaccino anti HPV, motivato però dalla decisione dell’azienda di uscire dal mercato americano.

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