Genentech prende i diritti della pipeline di Xencor

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Con un anticipo di 120 milioni di dollari Genentech si è garantita i diritti globali sulle terapie con citochine IL-15 di Xencor, attualmente in fase di sviluppo preclinico.

Xencor sta infatti valutando la proteina IL-15 nella convinzione che possa stimolare le cellule natural killer e T citotossiche senza innescare l’aumento simultaneo dell’attività delle cellule T regolatorie associate ai bersagli di IL-2.

Su questa prospettiva stanno lavorando molte aziende, tra cui Eli Lilly e Novartis, ma Xencor ritiene che la sua tecnologia possa offrire una migliore tollerabilità e un’emivita più lunga.

Nei test preclinici, XmAb24306, il complesso di citochine IL-15 / IL-15Rα di Xencor, ha innescato la proliferazione in vivo dei linfociti, facendo ipotizzare che le sue capacità possano consentire dosaggi meno pesanti.

Questa e altre idee di Xencor sul potenziale di XmAb24306 non hanno ancora avuto verifica clinica. Ma Genentech ha visto un potenziale sufficiente nei dati della fase iniziale ed ha acquisito i diritti mondiali sul candidato principale e sugli altri sviluppi relativi a IL-15 che potrebbero emergere dalla pipeline di Xencor.

Genentech pagherà inoltre altri 20 milioni di dollari per ogni ulteriore programma che dovesse emergere dalla pipeline di Xencor ed entarei nella fase dei test sull’uomo.

L’azienda di Roche si farà carico del 55% del costo di sviluppo e di commercializzazione dei farmaci e parteciperà con la stessa quota ai profitti o alle perdite.

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