Farmindustria: con EMA a Milano 60 mila visitatori all’anno

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Sessantamila visitatori tra esponenti delle aziende farmaceutiche, scienziati e rappresenta delle altre agenzie dei Paesi europei. E’ questo uno dei dati forniti dal presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, che sta sostenendo la candidatura di Milano a sede dell’Agenzia europea per i medicinali. La candidatura di Milano “è importante – ha detto Scaccabarozzi – e bisogna lavorare in sinergia per riuscire ad ottenere il risultato. Non credo che siamo in ritardo ma bisogna fare in fretta per bruciare l’interesse di altre citta’ europee che si stanno facendo avanti. In Italia abbiamo anche l’agenzia alimentare di Parma e potremmo sfruttare questa presenza per creare delle sinergie importanti”.

I costi dell’EMA
Il budget di EMA per l’anno 2016 si attestato sui 325 milioni di euro, in aumento del 5,4% rispetto al 2015 e del 19,5% rispetto al 2014. Le spese per gli edifici, attrezzature e spese non direttamente operative rappresentano il 15% del budget. L’Agenzia, inoltre, impiega 775 persone tra cui funzionari, agenti a contratto ed esperti nazionali distaccati. Per un conto dei flussi totali attirati dall’EMA si devono aggiungere, ai dati riguardanti il personale, circa 5 mila di persone che gravitano attorno all’Agenzia per attività quali riunioni e comitati. Con l’arrivo dell’Ema a Milano le ricadute economiche andrebbero ad interessare tutto il territorio italiano. Si pensi che “ogni anno ci sono oltre 60 mila visitatori – prosegue il Presidente di Farmindustria – che si recano nella sede dell’Agenzia e queste sarebbero persone che arrivano a Milano. Ci sono industrie farmaceutiche ma anche scienziati. Queste presenze e’ ovvio che porterebbero a ricadute non solo economiche ma anche dal punto di vista della ricerca e dell’innovazione”. A giustificare il trasferimento dell’EMA da Londra a Milano c’è anche l’aspetto logistico . “Milano è centrale – ha concluso – rispetto al panorama europeo. C’è anche un sistema di infrastrutture e di trasporti che consente di raggiungere la città in modo comodo. Per l’Italia l’arrivo dell’Ema sarebbe un risultato prestigioso e di grande rilievo. Il Governo ha ben chiara l’importanza di questa iniziativa ed ho apprezzato che Renzi e Lorenzin si stanno adoperando per questo obiettivo”.

Una comitato di candidatura per Milano
Un comitato di candidatura simile a quello nato per l’Expo. È questa la chiave di volta per portare a Milano la sede dell’EMA.  Ne è convinta Diana Bracco, presidentedell’omonimo gruppo farmaceutico ed ex presidente di Expo Milano 2015. Dopo gli esiti del voto sulla Brexit è stata costituita anche una cabina di regina alla quale partecipano il Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il rettore dell’Università Statale di Milano, Gianluca Vago, e Diana Bracco in rappresentanza del mondo produttivo e delle imprese. “In più occasioni il presidente Renzi – afferma Bracco – ha detto di volerci mettere la faccia su questa grande sfida. La volontà del Governo è un aspetto positivo ed ora bisogna fare una serie di azioni per poter dare impulso alla candidatura di Milano. In particolare il Governo deve ufficializzare alle autorità Ue la candidatura di Milano. Poi occorre creare un comitato di candidatura, tipo quello nato per l’Expo, con indicazione da parte del Governo di un coordinatore”. Per “conquistare” la sede dell’Ema la concorrenza appare molto forte. Altre undici citta’ europee, tra cui Madrid, Stoccolma, Vienna, Dublino, Copenhagen e Budapest, hanno manifestato interesse ad avere la sede dell’Agenzia. Ed è per questo motivo che serve “avviare una azione di lobbying strutturata – prosegue Diana Bracco – da parte del Governo italiano nei confronti delle istituzioni Ue. Milano ha una serie di caratteristiche che possono consentirci di portare a casa il risultato. In primis la centralità in Europa ed i collegamenti infrastrutturali”.

 

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