Daiichi Sankyo e AstraZeneca, risultati incoraggianti per Enhertu nel NSCLC avanzato

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Nuovi dati su trastuzumab deruxtecan (Enhertu), l’anticorpo monoclonale coniugato anti-HER2 di Daiichi Sankyo e AstraZeneca basato sulla tecnologia DXd, mostrano risultati incoraggianti in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico (NSCLC).

In occasione della Conferenza Mondiale sul Cancro al Polmone (WCLC2021), un’analisi ad interim della coorte con iper-espressione di HER2 del trial di Fase II DESTINY-Lung01 ha infatti mostrato una evidenza preliminare di attività antitumorale da parte di trastuzumab deruxtecan, che è stato recentemente approvato in UE per il trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2 positivo.

Nell’analisi ad interim della coorte 1 dello studio di fase II DESTINY-Lung01, l’endpoint primario della risposta obiettiva (ORR) confermata da una revisione centrale indipendente, è stato del 24,5% (12/49) per i pazienti altamente pre-trattati affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico e iper- espressione di HER2 (definito come IHC3 + o IHC2 +) trattato con ENHERTU (6,4 mg / kg) (n = 49), al cutoff dei dati del 30 maggio 2020.

Sono state osservate una risposta completa e 11 risposte parziali. I pazienti hanno raggiunto una DCR del 69,4% (34/49 pazienti [CI 95%, range, 54,6-81,8 pazienti]) con una PFS mediana di 5,4 mesi (IC 95%, range 2,8-7,0 mesi). Dopo un follow-up mediano di 6,1 mesi (range 0,4-18 mesi), la durata mediana stimata della risposta (DoR) è stata di 6 mesi (IC 95%, range 3,2-NE mesi) e la sopravvivenza globale mediana (OS) è stata di 11,3 mesi (95% CI, range 7,8-NE mesi).

Il profilo generale di sicurezza e tollerabilità di Enhertu in DESTINY-Lung01 ha confermato quello osservato in altri trial con lo stesso farmaco. Gli eventi avversi di grado 3 o superiore (>15%) più comuni correlati al trattamento sono stati la neutropenia (20,4%). Sono stati riportati otto casi di malattia polmonare interstiziale (ILD) correlate al trattamento, confermati da una commissione indipendente, inclusi due casi di grado 1, tre casi di grado 3, e tre decessi (grado 5).

I pazienti erano stati trattati con una mediana di tre precedenti linee di terapia (range, 1-8) con la maggior parte di essi sottoposti a chemioterapia a base di platino (91,8%), trattamento anti-PD-1 o PD-L1 (73,5%) o docetaxel (24,5 %). La durata mediana del trattamento è stata di 18 settimane (range, 3,0-57,1 settimane). Al cutoff dei dati del 30 maggio 2020, il 22% dei pazienti con NSCLC metastatico con iper-espressione di HER2 è rimasto in trattamento con Enhertu.

Durante la Conferenza sono stati presentati anche i risultati aggiornati del trial di Fase I TROPION-PanTumor01, che mostrano una promettente attività clinica per datopotamab deruxtecan – un ADC realizzato sempre con la tecnologia DXd ma anti-TROP2 – in pazienti affetti da NSCLC avanzato o metastatico.

“Lo sviluppo di terapie innovative per i pazienti con carcinoma polmonare, incluse quelle anti-HER2 e anti-TROP2, sono importanti poiché attualmente nel setting metastatico, a progressione da chemioterapia a base di platino e inibitori del checkpoint immunitario, rimangono poche opzioni terapeutiche. – osserva Antoine Yver, Vicepresidente esecutivo e Responsabile globale del dipartimento di Ricerca e sviluppo oncologico di Daiichi Sankyo – Restiamo impegnati con AstraZeneca nel nostro audace piano di sviluppo di trastuzumab deruxtecan e di datopotamab deruxtecan “.

“Gli anticorpi monoclonali coniugati hanno il potenziale di trasformare gli attuali trattamenti mirati del carcinoma polmonare avanzato, e i primi dati di entrambi gli ADC suggeriscono un promettente beneficio durevole per i pazienti che hanno opzioni di trattamento limitate. – aggiunge Cristian Massacesi, Vice Presidente Senior, Capo del Late Stage Development del dipartimento Ricerca e Sviluppo in Oncologia di AstraZeneca – Trastuzumab deruxtecan e datopotamab deruxtecan sono entrambi potenti ADC e attendiamo con impazienza ulteriori dati clinici da questi programmi di sviluppo in pazienti con carcinoma polmonare”.

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