COVID-19: Europa divisa sui vaccini ai bambini

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(Reuters) – Europa divisa quasi a metà sulle strategie vaccinali anti COVID per i più piccoli. Mentre l’Italia ha previsto la somministrazione a tutti coloro che rientrano nelle classi di età autorizzate, Francia e Germania, per esempio, hanno scelto di vaccinare solo i bambini più vulnerabili e Danimarca e Austria hanno iniziato le somministrazioni prima dell’arrivo delle fiale appositamente progettate per i più piccoli.

Il mese scorso, l’EMA ha dato l’ok all’uso del vaccino di Pfizer-BioNTech a una dose più bassa, nella fascia 5-11 anni. Il Belgio, però, potrebbe non iniziare la verifica della documentazione sul vaccino prima di gennaio, mentre le autorità nazionali si preparano a emanare linee guida. La Spagna, uno tra i paesi più immunizzati, con il 90% delle persone oltre i 12 che ha ricevuto il ciclo completo di vaccini, inizierà a somministrare il vaccino ai bambini dal 15 dicembre.

Nel frattempo, l’Unione Europea si trova a dover fronteggiare una nuova ondata di infezioni, con oltre la metà di quelle a livello globale e il 50% dei decessi. Circa 27 milioni di bambini di 5-11 anni possono beneficiare del vaccino su circa 450 milioni di persone in tutto il blocco, Ma un grosso ostacolo sarà convincere i genitori.

In Olanda il 42% di quasi 1.800 genitori con bambini tra 5 e 12 anni ha affermato che non vaccinerà i figli e il 12% probabilmente rifiuterà. Solo il 30% si è detto disposto a vaccinare i suoi figli.

In Italia, invece, un sondaggio pubblicato all’inizio di dicembre ha rilevato che quasi i due terzi degli intervistati sono a favore del vaccino, ma la percentuale scende al 40% quando si tratta di genitori che devono far vaccinare bambini di 5-11 anni. Il motivo principale di questa scelta risiede nella mancanza di dati sugli effetti dei vaccini sui bambini, mentre un terzo degli intervistati pensa che i bambini hanno meno probabilità di infettarsi e il 9% è preoccupato per gli effetti collaterali a lungo termine.

Negli USA, dove il lancio del vaccino nella fascia 5-11 anni è iniziato il mese scorso, dei 28 milioni di bambini idonei, circa 5 milioni hanno ricevuto almeno una dose. E la scorsa settimana, i CDC americani hanno dichiarato di non aver avuto segnalazioni di infiammazione cardiaca, un raro effetto collaterali che ha interessato soprattutto uomini giovani.

Negli studi clinici, poi, secondo quanto affermato da Pfizer/BioNTech, non sono stati identificati gravi problemi di sicurezza sul vaccino. Tuttavia, alcuni Governi stanno limitando la vaccinazione fino a quando non sarà disponibile un maggior numero di dati. In Francia, per esempio, il vaccino sarà offerto solo ai bambini in sovrappeso e con gravi problemi di salute, e anche in Germania la raccomandazione è per i bambini con patologie preesistenti.

Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Daily Health Industry)

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