Cannabis: Israele punta sul business della terapeutica

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(Reuters) – Israele vuole posizionarsi tra i Paesi leader nella ricerca e nella produzione di prodotti a base di marijuana. Per questo starebbe attirando investimenti internazionali, oltre ad aver autorizzato le esportazioni di cannabis ad uso terapeutico. Secondo le stime, entro il 2025 il mercato della cannabis terapeutica potrebbe valere 50 miliardi di dollari. Così, il governo israeliano vorrebbe spingere l’esportazione da parte delle industrie locali. L’uso medico della marijuana, del resto, è un campo relativamente nuovo, dove Israele vorrebbe inserirsi unendo la sua esperienza in agricoltura, tecnologia e medicina, almeno secondo quanto dichiarato da Yuval Landschaft, capo dell’unità della cannabis per uso medico del Ministero della Salute israeliano.

Si mira all’esportazione di qualità
La strategia è dunque creare un prodotto di prima qualità, spingendo su ricerca e sviluppo. Una strategia diversa rispetto a quella degli USA, che rappresenta paradossalmente il più grande mercato della marijuana legale e dove l’importazione di cannabis è illegale, a meno che non si abbia un’autorizzazione da parte della FDA. Per dare dei numeri, in Israele sono attualmente in corso 120 studi sulla cannabis, tra cui alcuni incentrati sull’effetto della marijuana su autismo, epilessia e psoriasi. Inoltre, a seguito di una legge a febbraio che ha dato il via libera alle esportazioni, più di 500 aziende hanno richiesto l’autorizzazione a coltivare, produrre ed esportare prodotti a base di marijuana e alcuni stanno già entrando nel mercato USA. Come Tikun Olam, il più grande coltivatore in Israele, che insieme ad aziende americane avrebbe avuto l’ok per coltivare marijuana in quattro Stati. E secondo Saul Kaye, direttore generale di iCAN, un polo di ricerca privato sulla cannabis israeliana, l’anno scorso gli Stati Uniti e altre aziende avrebbero investito circa 100 milioni di dollari. Investimenti che secondo Kaye potrebbero crescere di dieci volte raggiungendo il miliardo di dollari nei prossimi due anni.
Maayan Lubell e Lianne Back

 

(Versione italiana Daily Health Industry)

 

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