Brexit: come trasformare UK in un Paese che attrae ricerca?

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Brexit come opportunità per la ricerca clinica britannica. L’Association of Clinical Research Organizations (ACRO) ha recentemente inviato a Lord O’Shaughnessy, Parliamentary Under Secretary of State for Health, sei raccomandazioni politiche che ritiene possano portare il Paese ai vertici della ricerca clinica.

La Brexit ha aperto una” finestra “per il pensiero creativo e innovativo sul miglioramento dell’attrattività del Regno Unito nell’ambito della ricerca clinica”, scrive ACRO in una lettera.

ACRO vuole centralizzare il processo di revisione etica dei test clinici, sottolineando che attualmente ci sono più di 80 comitati che gestiscono questo aspetto nel Regno Unito. Di conseguenza, le revisioni tendono ad essere lente e possono ritardare l’inizio dei test clinici.

L’associazione auspica l’istituzione di un comitato nazionale dotato di risorse sufficienti per fare in modo che le ‘reviews’ siano fatte in un tempo prestabilito, suggerendo un periodo di 15 giorni come opzione.

Una proposta simile riguarda anche la richiesta di contratti centralizzati, che secondo ACRO sono anche gravati da procedure e scadenze molto variabili. Un unico team di negoziazione del contratto sarebbe in grado di accelerare il processo.

Il servizio sanitario nazionale inglese (NHS), ha affermato infatti, come esempio, che in alcuni casi può esserci una differenza fino a nove mesi di tempo tra gli ospedali che partecipano a una sperimentazione.

Ci sono anche difficoltà nel trovare e reclutare pazienti per le sperimentazioni perché, in base alle attuali procedure del servizio sanitario nazionale, i medici e i ricercatori clinici non possono contattare i pazienti che non siano sotto la loro cura diretta.

Questo approccio del “diritto di contatto” dovrebbe essere consentito dopo la revisione etica del piano specifico, dice ACRO. L’associazione suggerisce anche che un’organizzazione indipendente, come il Wellcome Trust, potrebbe contribuire a una politica in questo settore che tratta “le problematiche in materia di privacy e di protezione dei dati”.

Nel frattempo, il Regno Unito ha sfruttato gran parte del suo potenziale per utilizzare i dati relativi ai pazienti del NHS nel guidare la ricerca clinica, ma ACRO ritiene che le politiche di accesso a questi dati debbano essere riformate per raggiungere l’obiettivo.

I ricercatori clinici hanno grandi difficoltà a trovare un accesso “appropriato e tempestivo” ai dati dei pazienti. I detentori di questi dati, come NHS Digital e Health Data Research UK, dovrebbero avere indicazioni specifiche da parte del Governo su come consentire questo accesso.

ACRO richiede anche una maggiore attenzione alla ricerca clinica e di supportare strutture di alto rendimento negli ospedali NHS.

All’inizio di quest’anno, l’NHS ha dichiarato di voler implementare nuove disposizioni per “eliminare variazioni e ritardi nella creazione e nella segnalazione di ricerche commerciali a contratto”.

Ha anche pubblicato una guida tecnica sulle sperimentazioni cliniche durante il periodo di transizione Brexit, per il periodo 30 marzo 2019 – 31 dicembre 2020, indicando che nell’Unione Europea resteranno in vigore norme e regolamenti tra i quali la nuova direttiva sulle sperimentazioni cliniche.

 

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