Brexit: come cambieranno in UK gli studi clinici?

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La Brexit potrebbe dare la possibilità al Regno Unito di “riprendere il controllo” di alcune direttive e cancellare “regole assurde”, tra cui quelle sulla sperimentazione clinica, valida in tutti i Paesi dell’Unione e revisionata nel 2014 per rendere più facile i trials clinici, dopo aver registrato un netto calo degli studi in tutta Europa.

È questa l’opinione di Michael Gove, uno dei favoriti alla carica Primo Ministro UK se Theresa May lascerà Downing Street.

Nel Regno Unito sono ancora in vigore le norme europee su sviluppo e regolamentazione dei farmaci, ma il futuro di questi aspetti, dopo il divorzio definitivo, non è ancora chiaro.

Carl Heneghan, professore di Evidence-Based Medicine all’Università di Oxford, ha però sottolineato, sulle pagine di BMJ, che la direttiva sugli studi clinici non sarà completamente abrogata.

E questo perché attualmente si seguono le Good Clinical Practice, “approvate da molti Paesi per proteggere pazienti e volontari e definire i diversi ruoli di coloro che sono coinvolti nei trials clinici”. Magari, secondo l’esperto, “il Regno Unito potrà adottare misure per accelerare le sperimentazioni a basso rischio e per alleggerire la burocrazia alla fine dei processi o all’avvio delle prove”, ma su alcuni aspetti, come la trasparenza, sicuramente si seguirà l’esempio dell’Europa, che su questo sta lavorando da anni.

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