BPCO: combo GSK alla FDA con 18 mesi di anticipo?

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Il cocktail di farmaci di GlaxoSmithKline per combattere la BPCO potrebbe arrivare sul tavolo della FDA per la richiesta di approvazione, diciotto mesi prima del previsto. La terapia, che comprende fluticasone furoato, umeclidinio bromuro e vilanterolo, viene somministrata attraverso il sistema di erogazione messo a punto da GSK, l’inalatore Ellipta. Inizialmente l’azienda inglese pensava di riuscire a presentare dati sufficienti solo nella prima metà del 2018, ma già a giugno aveva annunciato che si sarebbe impegnata a produrli entro la fine dell’anno.

E ora GSK è molto vicina ad ottenere un successo che potrebbe farla avanzare rispetto a un gran numero di aziende farmaceutiche, tra cui AstraZeneca, Novartis e Boehringer Ingelheim. Il CEO di GSK, Andrew Witty, ha paragonato la situazione attuale nel campo del respiratorio a quella di 20 anni fa, prima del lancio di Advair (in Italia Seretide), la prima combinazione a base di salmeterolo e fluticasone. Al tempo esistevano infatti solo le monoterapie e l’uscita di Advair “portò GSK alla leadership in questo campo”, ha sottolineato Witty, che nella nuova combo una grande opportunità, anche se in Glaxo sono consapevoli che non sarà facile competere in un mercato sempre più affollato. Un terzo delle prescrizioni per la BPCO sono con tre terapie che impiegano più dispositivi di somministrazione. “GSK potrebbe entrare solo in circa la metà di queste prescrizioni” ha sottolineato Witty. “Una frazione relativamente piccola. Quindi, la prima cosa da fare sarà quella di acquisire una quota maggiore di mercato”.

 

 

 

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