bluebird bio, da tre studi conferme di efficacia per LentiGlobin

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Al Congresso della American Society of Hematology (ASH) bluebird bio ha annunciato i risultati aggiornati a lungo termine dello studio di Fase 1/2 Northstar (HGB-204), ormai concluso, e i nuovi dati degli studi di Fase 3 Northstar-2 (HGB-207) e Northstar-3 (HGB-212), attualmente in corso, con la terapia genica basata sull’uso di LentiGlobin nei pazienti con β-Talassemia Trasfusione-Dipendente (TDT),

Sono 52 i pazienti pediatrici, adolescenti e adulti con TDT, compresi i soggetti con o senza genotipo β0/β0 o mutazioni IVS-I-110, ad oggi trattati con LentiGlobin nell’ambito del programma clinico Northstar.

“I risultati dei nostri studi clinici con LentiGlobin per la β-talassemia dimostrano i suoi potenziali effetti benefici e un buon profilo di sicurezza in una vasta gamma di genotipi e popolazioni di pazienti TDT, inclusi i pazienti pediatrici, con un follow-up più lungo, che arriva ora a oltre cinque anni”, dice David Davidson, Chief Medical Officier di bluebird bio. “È importante sottolineare che i pazienti hanno raggiunto e dimostrato di mantenere l’indipendenza dalle trasfusioni, con un miglioramento di numerosi marcatori correlati alla produzione di globuli rossi nel midollo osseo come pure una riduzione dell’accumulo di ferro. Questi risultati evidenziano come, per le persone che convivono con TDT, LentiGlobin abbia il potenziale di incidere sulla storia della malattia nel lungo termine”.

Studio di Fase 1/2 Northstar (HGB-204)
Alla data del 12 giugno 2019, i dati relativi al follow-up fino a cinque anni (valore medio 44,9; min-max: 34,8-61,3 mesi) dello studio Northstar di Fase 1/2 mostrano IT duratura e livelli di HbA stabili indipendentemente dal genotipo del paziente.

L’80% (8/10) dei pazienti trattati con LentiGlobin, che non presentavano un genotipo β0/β0, ha mantenuto l’indipendenza dalle trasfusioni fino a 51.3 mesi dal data cut, con una media ponderata di emoglobina nel periodo di IT pari a 10,3 g/dL. Tutti i pazienti che hanno raggiunto l’indipendenza dalla trasfusioni sono riusciti a mantenerla. I volumi trasfusionali si sono ridotti del 79% e del 52% nei due pazienti che non hanno raggiunto la IT.

Nei pazienti con genotipo a β0/β0, il 38% (3/8) ha mantenuto l’indipendenza dalle trasfusioni fino a 30,4 mesi e una media ponderata di emoglobina nel periodo di IT pari a 9,9 g/dL.

Il contenuto di ferro epatico, la ferritina sierica e la saturazione della transferrina sono diminuiti nel tempo in seguito a IT in tutti i genotipi.

Studio di Fase 3 Northstar-2 (HGB-207)
Al 12 giugno 2019, 21 pazienti su 23 sono stati trattati e seguiti per una media di 11.6 mesi.2 Il 90% (9/10) dei pazienti valutabili per l’indipendenza dalle trasfusioni ha raggiunto tale condizione, con un valore medio ponderato mediano di emoglobina pari a 12.2 g/dL (min–max: 11.4–12.8 g/dL) durante la fase di TI. Tutti e nove sono rimasti indipendenti dalle trasfusioni per un periodo medio di 15.2 mesi (min–max: 12.1–21.3 mesi) al data cut.

Il 90% (18/20) dei pazienti con un follow-up di almeno cinque mesi non riceveva una trasfusione da almeno 3.5 mesi e l’emoglobina totale risultava pressoché nella norma nella maggior parte dei casi, con un valore medio di emoglobina totale ai Mesi 6, 12, 18, e 24 rispettivamente pari a 11.5 g/dL (n=17), 12.3 g/dL (n=11), 12.2 g/dL (n=8), 12.5 g/dL (n=3).2 I valori di HbAT87Q sono rimasti stabili nel tempo: 8.7 g/dL al Mese 6; 9.3 g/dL al Mese 12, 9.4 g/dL al Mese 18, e 8.8 g/dL al Mese 24.

Nei pazienti con TDT che non hanno ricevuto trasfusioni, e che sono arrivati a 12 mesi di follow-up, sono stati osservati miglioramenti della diseritropoiesi e della produzione di RBC anormale.  I pazienti che non hanno ricevuto trasfusioni hanno mostrato un miglioramento della cellularità del midollo osseo e del rapporto M:E (mieloide-eritroide), indice di un miglioramento della funzione del midollo osseo e di una tendenza alla normalizzazione dei recettori solubili della transferrina e della conta dei reticolociti, un marcatore della distruzione dei globuli rossi.2 Tali effetti dimostrano il potenziale di LentiGlobin nel modificare la storia naturale della malattia dei pazienti affetti da TDT.

Studio Northstar-3 (HGB-212)
Al 30 settembre 2019, 13 pazienti (otto con genotipo β0/β0, due β0/IVS-I-110, tre omozigoti IVS-I-110) trattati con LentiGlobin hanno raggiunto un follow-up mediano di 8.8 mesi (min–max: 2.5–20 mesi).

All’ultima visita i pazienti valutabili per l’indipendenza dalle trasfusioni – tra cui un paziente pediatrico – hanno raggiunto e mantenuto la IT con valori di emoglobina rispettivamente pari a 13.2 g/dL e 10.4 g/dL.3 L’82% (9/11) dei pazienti con un follow-up di almeno sei mesi non hanno ricevuto trasfusioni per più di tre mesi dall’ultimo follow-up con valori di emoglobina tra 8.3 e 14.2 g/dL all’ultima visita.

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