Biogen-Eisai: bene candidato contro l’Alzheimer. Ma gli analisti sono freddi

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(Reuters Health) – Con un declino cognitivo inferiore del 30% rispetto ai pazienti trattati con placebo, la dose più alta del farmaco in sperimentazione, BAN240, messo a punto da Biogen ed Elisai, ha mostrato la propria efficacia contro l’Alzheimer.

È quanto emerge da una nuova analisi di uno studio di fase intermedia, riportato dalle stesse aziende farmaceutiche nell’ambito dell’incontro del Dementias of Aging Branch del National Institute on Aging, in corso a Barcellona. Ma i dati non convincerebbero gli analisti.

I risultati, infatti, potrebbero essere stati falsati dal fatto che l’ente regolatore europeo ha deciso di togliere dal trial i pazienti con la mutazione genetica APOE4 dal gruppo trattato proprio con la dose più alta. “Penso che i dati siano promettenti, ma ci sono delle domande alle quali non ci è stata ancora data una risposta”, dice l’analista di Jefferies, Michael Yee, aggiungendo che il candidato necessita di uno studio più ampio per confermare qualsiasi beneficio.

Anche l’analista di Leerink, Geoffrey Porges, ha dichiarato che i dati sono confusi e non convincenti. Secondo Porge il ridotto numero di pazienti in trattamento dopo 18 mesi e la mancanza di risposte chiare al farmaco offuscano l’affidabilità del set di dati comunicati dalle due aziende,

Secondo Laurie Ryan, del Dementias of Aging Branch, invece si tratta di “uno studio ancora in fase preliminare, si devono fare ulteriori test”. È però sicuramente un segnale positivo, aggiunge l’esperta.

Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana per Daily Health Industry)

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