ASCO: deludenti i risultati per Rova-T di AbbVie. Azioni giù del 5%

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Delusione per i primi dati presentati all’ASCO sul farmaco antitumorale Rova-T, su cui Abbvie ha investito 5,8 miliardi di dollari. Le azioni di Abbvie –  che si è impegnata con la Stemcentrx con un accordo che prevede oltre all’anticipo di 5,8 miliardi anche altri 4 in base ai traguardi che saranno raggiunti – sono scese del 5% dopo la presentazione dei primi risultati.

Secondo i dati preliminari presentati durante il congresso, Rova-T (rovalpituzumab tesirine), che ha come bersaglio la proteina di superficie DLL3, è in grado di ridurre la progressione tumorale nel 18% (11 su 60) dei pazienti con cancro del polmone a piccole cellule e di portare al raggiungimento di benefici clinici nel 68% dei casi (41 pazienti). Il tasso di sopravvivenza generale è stato di 5,8 mesi (mediana) con il 32% dei pazienti vivi dopo un anno di trattamento.

In particolare il dato di sopravvivenza generale è risultato debole, specie se paragonato alla media storica per questo tipo di pazienti di 4,7 mesi.

I commenti finanziari
Matthew Herper, di Forbes ,ha infatti commentato che i dati di sopravvivenza a un mese potrebbero essere considerati insufficienti da Wall Street,

Anche Geoff Meacham di Barclays, non è rimasto colpito dai dati, soprattutto se si confrontano i risultati di Rova-T con la combinazione rivale Opdivo / Yervoy in mano a Bristol-Myers Squibb. “Gli investitori sono delusi dai risultati dello studio di fase I presentati, che hanno mostrato alcuni dati interessanti ma solo un incremento modesto della sopravvivenza globale (OS),” si legge in una nota di Meacham.

Gary Gordon,vice presidente Abbvie, non è apparso turbato dal contraccolpo registrato dopo la presentazione dei dati preliminari che, a suo dire, sono invece positivi e  significativi. Lo studio di prima linea, ha ricordato Gordon, avrà inizio nei prossimi 6-7 mesi e la squadra sta anche lavorando su un approccio combinato con l’immunoterapia.

Stemcentrx, che resterà la responsabile degli studi clinici, dovrà lavorare ora sotto l’occhio vigile di Wall Street, che vuole ora capire le dimensioni potenziali del mercato del farmaco.

 

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