Antibiotico-resistenza: i lysibodies sono la soluzione?

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Creare una specie completamente nuova di microorganismi per attaccare i batteri che causano malattie difficilmente trattabili con gli antibiotici a disposizione. È questa la linea di ricerca sulla quale sta lavorando un gruppo di ricercatori della Rockefeller University di New York.  Il team di ricerca – guidato da Vincent Fischetti –  ispirandosi ai virus che uccidono i batteri, ha creato molecole chiamate lysibodies. Si tratta di ibridi di anticorpi come quelli prodotti dal sistema immunitario umano, molecole che legano i carboidrati posizionati sulla superficie delle pareti cellulari. Gli autori hanno pubblicato un resoconto negli atti della National Academy of Sciences. I carboidrati si presentano tipicamente sulle superfici delle cellule batteriche ma spesso il sistema immunitario non li riconosce. “Alcuni virus invece identificano quei carboidrati e si legano strettamente ad essi – spiega Vincent Fischetti – Usano lisine per legarsi alle molecole di carboidrati, che a loro volta uccidono le cellule batteriche. La squadra di Fischetti ha combinato le lisine con anticorpi che istruiscono il sistema immunitario per combattere i batteri. Il loro prodotto è stato testato contro lo Staphylococcus aureus. In questo modo hanno potuto verificare che i lysibodies si sono fissati sulla superficie dei batteri stimolando le cellule immunitarie a reagire e a distruggerli. I ricercatori del Rockefeller hanno continuato a testare i lysibodies nei modelli animali (topi) infettati da MRSA. Uno dei lysibody ha migliorato la sopravvivenza dei topi, mentre un’altro ha impedito gravi infezioni renali.

Le prospettive
“Questo approccio potrebbe rendere possibile la creazione di una nuova classe di agenti terapeutici per il miglioramento della risposta immunitaria nelle malattie infettive”, sottolinea Vincent Fischetti. Trovare nuovi metodi per lottare contro le infezioni resistenti ai farmaci è una priorità dei laboratori di tutto il mondo. Tra le idee che sono state testate contro MRSA vi è un composto antibatterico derivato da una spugna marina e una nuova classe di farmaci che puntano su SecA, una parte batterica che è comunemente coinvolta nel mantenere vivi e virulenti gli stafilococchi. Praticamente tutti i batteri possono essere attaccati da virus che producono lisina, motivo per cui i ricercatori del Rockefeller sono ottimisti circa il potenziale dei lysibodies nei confronti di  molte infezioni resistenti agli antibiotici. Progettano sperimentazioni umane con l’aiuto del Tri-Institutional Therapeutics Discovery Institute che sta producendo lysibodies e pianificando studi sicuri.

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