Acquisizioni, il risiko 2019

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La fusione tra Bristol-Myers Squibb e Celgene da 74 miliardi di dollari sarà solo la prima di una lunga serie di M&A che caratterizzerà quest’anno e si protrarrà fino al 2020.

A pensarla così sono gli analisti di Morningstar, secondo i quali Pfizer, MSD e J&J sono tra le aziende meglio posizionate per concludere affari importanti, mentre tra le possibili aziende da acquisire ci sarebbero Biogen e BioMarin, che hanno “azioni sottovalutate e aree terapeutiche specifiche”.

Secondo gli esperti, le operazioni di M&A aiuteranno il settore ad affrontare nuove sfide, soprattutto legate alle pressioni sui prezzi. Una situazione che, negli USA, sarà ancora più critica con il sempre maggiore peso dell’Institute for Clinical and Economic Review nel giudicare costi/benefici delle terapie, che metterà sempre più pressione alle aziende per giustificare eventuali alti costi dei trattamenti.

Le aziende, dunque, avranno bisogno di elevati livelli di innovazione per giustificare prezzi elevati. Per questo, secondo Morningstar, le aziende avranno due possibilità: o entrare in nuove aree, come vaccini o farmaci da banco, o investire più risorse nella R&S in aree terapeutiche in cui potranno spingersi nei prezzi.

Ela prima strada si percorre proprio intensificando M&A, almeno secondo quanto suggerito da Morningstar.
Tra le aziende che potrebbero essere acquisite ci sono anche Gilead e Regeneron, ma Biogen e BioMarin starebbero suscitando maggiore interesse .

La prima ha un farmaco in fase III di sperimentazione, aducanunab, per il trattamento dell’Alzheimer che sta affrontando un futuro incerto.

I ricavi dal business della sclerosi multipla dell’azienda, inoltre, sono stati piatti, a 9,1 miliardi di dollari nel 2018, e per questo gli investitori hanno aumentato le loro pressioni per cedere la pipeline in quest’area terapeutica.
Biogen ha poi aggiunto sei farmaci neurologici alla sua pipeline.

BioMarin ha invece un “potenziale di crescita esplosivo nell’emofilia e nelle malattie ultra-rare”, secondo quanto sottolineato da Morningstar.

Secondo l’agenzia, le vendite di BioMarin tra il 2017 e il 2022 cresceranno a un tasso del 19,3%.

Una situazione che renderebbe questa azienda attraente anche per Roche, AbbVie e Gilead.

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