Acquisizioni e accordi, 2019 anno record

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Con un volume di affari da 150 miliardi di dollari solo per i tre principali accordi, il 2019 è stato un anno di ritorno alle operazioni di M&A per le grandi aziende farmaceutiche. Basti pensare all’acquisizione record di Celgene da parte di Bristol-Myers Squibb; 74 miliardi di dollari, la più costosa di sempre.

Tra i settori in cui si è investito di più, l’oncologia è rimasta al primo posto. Oltre ad aver guidato l’accordo tra BMS e Celgene, il campo degli antitumorali è stata anche la spinta all’acquisizione di ArQule da parte di MSD per 2,7 miliardi di dollari, e di Synthorx da parte di Sanofi, da 2,5 miliardi di dollari, entrambe annunciate a dicembre.

Ma tutto il 2019 è stato caratterizzato da accordi di vario tipo, come quello da otto miliardi di dollari tra Eli Lilly e Loxo Oncology e quello tra Pfizer e Array BioPharma, da 11,4 miliardi di dollari, oltre a importanti partnership di licenza come quella tra AstraZeneca e Daiichi Sankyo da 6,9 miliardi di dollari sul coniugato farmaco-anticorpo Enhertu, ora approvato dalla FDA.

A distinguersi evitando invece investimenti nel campo oncologico è stata Novartis, che nel corso dello scorso anno ha speso in tre settori: nel cardiovascolare, con un accordo da 9,7 miliardi di dollari con The Medicines Company per mettere le mani su inclisiram, inibitore PCSK9, e, nel campo oftalmico, con un’operazione da 3,4 miliardi di dollari in anticipo per il farmaco contro l’occhio secco Xiidra, di Takeda. Nel settore delle malattie infiammatorie la pharma di Basilea ha realizzato un accordo da 1,58 miliardi di dollari con IFM Tre.

Un altro settore in cui si è investito molto nel corso del 2019 è stato quello delle terapie geniche in cui si sono mosse Roche– che ha acquisito Spark Therapeutics – e Biogen, che si è assicurata, per 877 milioni di dollari, Nightstar Therapeutics.

Pfizer, inoltre, ha preso una quota della startup francese Vivet con la possibilità di acquistare la biotech specializzata in terapie geniche, mentre Astellas a dicembre ha annunciato l’accordo da tre miliardi di dollari per Audentes Therapeutics, operazione che dovrebbe dare nelle mani dell’azienda giapponese una pipeline di terapie geniche nel campo delle malattie neuromuscolari.

Nel 2020, con tutta la liquidità spesa nell’anno precedente, gli analisti si aspettano che le grandi aziende faranno ancora investimenti, ma forse più contenuti. E sempre secondo gli analisti, una società su cui tenere gli occhi puntati è Sanofi, sia come possibile acquirente che come venditore. Il CEO Paul Hudson ha infatti di recente annunciato un cambiamento che vedrà l’azienda francese allontanarsi dalle sue aree terapeutiche storiche diabete e malattie cardiovascolari.

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