AbbVie e Voyager: l’accordo si allarga alla ricerca sul Parkinson

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Un anno dopo l’inizio della collaborazione tra AbbVie e Voyager Therapeutics relativamente alla malattia di Alzheimer, le due società stanno allargando l’accordo anche al Parkinson e ad altre patologie del cervello caratterizzate dall’accumulo della proteina alfa-sinucleina.

In questo nuovo ambito, Voyager effettuerà ricerche e sviluppi preclinici per “vettorizzare” gli anticorpi scelti da AbbVie contro l’alfa-sinucleina, hanno affermato le aziende in una nota.

Voyager coprirà tutto il lavoro attraverso la fase 1 dopo di che AbbVie avrà la possibilità di concedere in licenza programmi per un ulteriore sviluppo e per la commercializzazione.

Voyager percepirà una commissione anticipata di 65 milioni di dollari cash. Otterrà fino a 245 milioni in pagamenti nella fase preclinica e nella fase 1 di attivazione e ulteriori 728 milioni in milestones per ogni anticorpo vettorizzato con alfa-sinucleina che verrà prodotto nell’ambito dell’accordo. C

Ci sono in palio anche altri 500 milioni di dollari in milestones commerciali e in royalties.

Le due aziende hanno inizialmente unito le forze nel febbraio 2018 per sviluppare un trattamento una tantum contro la Malattia di Alzheimer.

Esso utilizza i vettori di un virus adeno-associato (AAV) per produrre anticorpi anti-tau “vettorizzati” nel cervello.

A quel tempo AbbVie aveva ottenuto oltre 69 milioni di dollari in anticipo, altri 155 milioni in pagamenti preclinici e di fase 1 e fino a 895 milioni in milestones legate allo sviluppo di ogni prodotto.

La piattaforma di anticorpi vettorizzati Voyager è progettata per affrontare la sfida di far passare un numero sufficiente di anticorpi attraverso la barriera emato-encefalica per ottenere un effetto terapeutico.

L’azienda mira a somministrare, con una singola iniezione endovenosa, i geni che codificano gli anticorpi terapeutici – nel caso della Malattia di Alzheimer, anticorpi anti-tau – tramite i vettori AAV.

La speranza è che questo approccio porti vantaggi nel dosaggio e una migliore efficacia rispetto ai metodi attuali che somministrano gli anticorpi in modo sistemico.

“L’espansione della partnership di AbbVie con Voyager rappresenta il modo per sfruttare il potenziale che vediamo nella capacità della sua piattaforma di anticorpi vettorizzati di superare la barriera emato-encefalica e di fornire terapie biologiche in modo più efficace”, afferma Jim Summers, capo della ricerca in neuroscienze di AbbVie.

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