UK Life Sciences Plan: segnali positivi su R&D, ma pesa il silenzio di AstraZeneca

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È un piano che parla al futuro della ricerca, ma tace sul presente dei prezzi: il “Life Sciences Vision Delivery Plan” presentato il 16 luglio dal governo britannico ha ottenuto consensi per le misure che incentivano l’innovazione, ma anche critiche per l’assenza di un’intesa con l’industria farmaceutica sul nodo centrale del rimborso dei farmaci.

Il documento prevede semplificazioni normative, nuovi laboratori, sostegno ai trial clinici e percorsi accelerati per l’accesso ai nuovi farmaci. Tuttavia resta aperta la questione di quanto le aziende debbano rimborsare al NHS in base alle vendite nel Regno Unito: un meccanismo giudicato troppo penalizzante che, secondo l’ABPI – l’equivalente britannico di Farmindustria – sta riducendo l’uso dei farmaci innovativi.

“La visione è giusta, ma è necessario gettare le fondamenta”, ha dichiarato Richard Torbett, CEO di ABPI, “Non possiamo più permetterci che il Regno Unito sia solo il luogo dove nasce l’innovazione, senza essere anche quello in cui essa viene utilizzata”.

Il mondo del pharma britannico vale 94 miliardi di sterline ed è uno degli otto settori prioritari della strategia industriale post-Brexit. Londra punta a rafforzare la propria attrattività come hub globale per la ricerca biomedica, ma lo stallo sul nuovo schema di rimborso post-VPAG  – il Voluntary Scheme for Branded Medicines Pricing, Access and Growth, entrato in vigore il 1° gennaio 2024 – continua a frenare il dialogo con l’industria.

Secondo quanto riportato da Reuters, il governo ha incassato i commenti favorevoli di GSK, Moderna e BioNTech. Ma pesa il silenzio di AstraZeneca, la pharma anglo-svedese che – secondo il Times – starebbe valutando un delisting da Londra per trasferirsi al Nasdaq statunitense.

Tony Wood, direttore scientifico di GSK, ha elogiato il focus su ricerca e sperimentazione del piano governativo, ma ha aggiunto che “riconoscere il valore dell’innovazione è altrettanto essenziale per garantire benefici concreti ai pazienti”.

La partita si gioca ora su due tavoli: da un lato l’attuazione delle misure annunciate, dall’altro la trattativa ancora aperta sui rimborsi. Una prova decisiva per capire se la visione britannica si tradurrà in competitività reale e se il Regno Unito continuerà a essere considerato prioritario dall’industria globale.

 

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