Per 1,15 miliardi di dollari Sanofi acquisisce Vicebio, biotech londinese specializzata in tecnologie vaccinali basate sulle proteine. L’operazione – che potrebbe arrivare fino a 1,6 miliardi sulla base di milestone regolatorie – consente alla pharma francese di ampliare il portafoglio respiratorio con un vaccino combinato sperimentale contro RSV e hMPV, basato sulla piattaforma “molecular clamp”, sviluppata all’Università del Queensland.
L’hMPV (metapneumovirus umano) è un virus respiratorio comune, con sintomi simili a quelli dell’RSV, che può causare bronchiti e polmoniti, in particolare nei bambini e negli anziani.
Il candidato , VXB 241, è attualmente in fase di studio I e rappresenta una delle alternative più avanzate ai vaccini a mRNA. L’obiettivo dichiarato di Sanofi è quello di “offrire più scelte a medici e pazienti nel campo dei vaccini respiratori”, con formulazioni più stabili e produzione scalabile. VXB 241, se sviluppato, sarà compatibile con siringhe pre-riempite che ne faciliteranno la somministrazione e la distribuzione.
Vicebio è stata fondata nel 2018 dall’investitore europeo Medicxi e ha tra gli azionisti l’Università del Queensland. Oltre a VXB 241, la biotech ha un secondo candidato preclinico contro RSV, hMPV e virus parainfluenzale tipo 3.
Con l’acquisizione della biotech londinese, Sanofi conferma la volontà di diversificare la propria strategia vaccinale oltre l’asse mRNA, dopo l’accordo del 2024 con Novavax sui vaccini COVID a base proteica.
Gli analisti ravvisano nell’operazione Vicebio anche una mossa per rafforzare la pipeline in vista di una concorrenza crescente su RSV e sulle patologie infettivologiche emergenti. Il closing dell’operazione è previsto entro il quarto trimestre dell’anno.