La classifica europea della sanità digitale non è entusiasmante per l’Italia, appena diciottesima fra i 28 Stati membri della UE, a pari merito con la Lituania e con un punteggio del 70% inferiore rispetto alla prima classificata, la Danimarca. A redigere questa speciale graduatorie è stato I-Com, l’Istituto per la competitività.
In particolare, per descrivere il livello di adozione dell’eHealth nell’Unione europea, si è tenuto conto di quattro indicatori: pazienti che cercano online informazioni sulla salute; pazienti che prenotano visite mediche su internet; medici che inviano elettronicamente prescrizioni ai farmacisti; medici che usano il web per condividere dati sanitari. In cima alla classifica, dopo la Danimarca, si trovano Finlandia, Paesi Bassi, Estonia e Svezia. Ultime, poco sotto di noi, Bulgaria e Polonia. In Italia “un’importanza crescente va assumendo la mHealth, ovvero le app per la salute, mentre è ancora poco sviluppata la telemedicina. Permane inoltre una forte differenza regionale. Il Fascicolo Sanitario Elettronico è operativo solo in 7 regioni: Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia. Sul fronte della ricetta medica elettronica, la quota delle prescrizioni digitali è all’80%, anche se in Calabria e nella provincia di Bolzano le quote sono molto basse.