Roche, cresce nel primo semestre l’utile operativo. Confermata la guidance 2025

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Roche chiude il bilancio dei primi sei mesi dell’anno con un utile operativo core in crescita del 6%, raggiungendo i 12 miliardi di franchi svizzeri, oltre le attese degli analisti, che si attestavano a 11,7 mld  A tassi di cambio costanti, la percentuale dell’utile operativo arriva all’11%, segno che la solidità operativa del gruppo di Basilea ha saputo compensare l’effetto sfavorevole del rafforzamento del franco svizzero.

A trainare la crescita di Roche, le ottime performance di due blockbuster: Phesgo (pertuzumab e trastuzumab SC, oncologia) e Xolair (omalizumab, immunologia). Il primo ha fatto registrare un balzo del +55% – che hanno portato nella casse di Roche 1,2 miliardi di franchi svizzeri – spinto dalla diffusione negli USA come trattamento sottocutaneo nel carcinoma mammario HER2-positivo. Le vendite di Xolair sono invece cresciute del 34%, sostenute dall’ampliamento delle indicazioni del farmaco e dalla domanda per l’uso nell’asma allergico nei mercati internazionali.

Diagnostica stabile, mercati in recupero
Il comparto Diagnostics si è mantenuto stabile, con ricavi a quota 7 miliardi di franchi svizzeri. La crescita nei segmenti dei test per patologie e dello screening ematico ha bilanciato l’effetto delle riforme tariffarie in Cina, ancora in fase di assorbimento.

Sul piano geografico, il Nord America si conferma primo motore di crescita (+10%), grazie alle ottime performance nei settori oncologico e diagnostico. L’Asia è in forte recupero (+14% dal portafoglio farmaceutico), seguita da Europa e Giappone (entrambe hanno fatto registrare un +5%).

Guidance confermata
Il gruppo ha confermato la guidance 2025, puntando a una crescita dell’utile per azione core a tassi “high single-digit” e a un incremento costante del fatturato.

Pipeline: oltre 80 programmi in fase clinica avanzata
Roche prosegue gli investimenti in R&S con oltre 80 programmi clinici in fase avanzata. In particolare emergono i trial relativi a:

Glofitamab (Columvi), anticorpo bispecifico approvato in Europa nel linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) che ha dimostrato una riduzione del rischio di morte del 41% nello studio STARGLO di fase III.

Cevostamab: bispecifico FcRH5 × CD3 in sviluppo per mieloma multiplo e DLBCL recidivante/refrattario.

La strategia Roche punta a rafforzare la leadership globale nei farmaci ad alto contenuto innovativo, integrando diagnostica molecolare, intelligenza artificiale e biomarcatori predittivi, con una particolare attenzione all’accessibilità nei mercati emergenti.

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