“PNRR, tecnologie, partnership di valore. Takeda pronta a raccogliere le nuove sfide”. Intervista a Luca Gentile, Public Affairs, Patient Advocacy & Communications Director di Takeda Italia.

Condividi:
Share

In Takeda dal primo aprile 2020 con la carica di Public Affairs, Patient Advocacy & Communications Director, Luca Gentile si inserisce nella strategia aziendale volta a rafforzare il dialogo con le Istituzioni e i principali stakeholder di riferimento, oltre che per consolidare il ruolo di interlocutore chiave per il Sistema sanitario italiano con l’obiettivo di riassegnare alla ricerca medico-scientifica un ruolo centrale nelle politiche di sviluppo e di investimento del Paese.

Dottor Gentile, lei è Public Affairs, Patient Advocacy & Communications Director di Takeda Italia; il Covid è stato come un “game changer” che nell’industria farmaceutica ha attivato un’accelerazione soprattutto negli investimenti dedicati ad un maggiore uso della tecnologia per la cura dei pazienti. Quanto e come tutto questo ha modificato l’attività nel campo degli Affari Istituzionali?

La pandemia ha attivato un’accelerazione soprattutto negli investimenti dedicati ad un maggiore uso della tecnologia per la cura dei pazienti, iniziato con soluzioni “semplici”: Takeda ha aperto alcuni “laboratori” per testare progetti pilota, suggerire nuove soluzioni e ripensare la medicina di territorio al fine di mostrare alla PA esempi virtuosi, da cui prendere spunto per migliorare l’intero “sistema salute Italia”.
Anche il modo di comunicare è cambiato: la comunicazione istituzionale si è avvalsa così sempre di più dei canali social, dei talk, degli appuntamenti virtuali e degli strumenti innovativi di comunicazione da remoto, che affiancandosi a quelli classici, hanno avvicinato e consolidato i rapporti tra gli stakeholders incrementando la disponibilità all’incontro e la predisposizione all’ascolto.

Il PNRR rappresenta sicuramente un’opportunità per promuovere un miglioramento che faccia leva su tecnologia, telemedicina, competenze, capacità industriali. Voi che aspettative avete e come vi state muovendo in questo senso?

Nell’ambito del settore farmaceutico, si dovrà sfruttare a pieno l’occasione offerta dal PNRR per attrarre investimenti verso un’industria che può rappresentare un volano di crescita e innovazione per il Paese.
Takeda vuole promuovere un miglioramento, in questo senso, facendo leva su tecnologia, telemedicina, competenze, capacità industriali. La nostra azienda partecipa alle riflessioni su un nuovo modello verso cui deve tendere la sanità italiana del futuro. Per questo motivo si è allargato il pubblico dei nostri interlocutori: ci sono messaggi che consegniamo ad un pubblico sempre più eterogeneo. I temi all’ordine del giorno sono le cure personalizzate e l’assistenza decentralizzata con valorizzazione del territorio. Per questo è necessario avviare un Tavolo di lavoro condiviso che includa le Autorità Regolatorie, le Istituzioni, le Associazioni dei Pazienti, le Società Scientifiche e le aziende farmaceutiche.

In che modo Takeda Italia comunica l’immagine di un’azienda in crescita, orientata ad investire e focalizzata sull’innovazione?

Dopo l’acquisizione di Shire (2020), abbiamo realizzato un’intensa attività di comunicazione di lancio della nuova Azienda, mentre continuavamo a lavorare per garantire la continuità del business, i servizi e le terapie per i pazienti, la sicurezza dei nostri dipendenti. Con i media sono state gestite, con trasparenza e continuità, fitte relazioni su diverse tematiche, tra le quali il nostro ruolo di leader biofarmaceutico globale, fondato sui valori e guidato dalla Ricerca & Sviluppo.

La nostra mission è chiara: Takeda esiste per offrire “una salute migliore per le persone e un futuro più luminoso per il mondo”. Siamo guidati dai valori del “Takeda-ismo”: integrità, il primo e al centro di tutto, seguito da lealtà, onestà e perseveranza.

Takeda è focalizzata sulle malattie rare, quali obiettivi si prefigge in quest’ambito?

Il nostro obiettivo è rispondere in modo adeguato e concreto alle necessità, farmacologiche e non, che quotidianamente incontrano i pazienti ed i loro caregivers. Sul fronte dei trattamenti Takeda è fortemente impegnata: nei prossimi 3/5 anni il 70% del portafoglio prodotti sarà costituito da farmaci per il trattamento di malattie rare. Takeda esprime quotidianamente il suo impegno anche al fianco delle istituzioni, per migliorare la qualità di vita dei pazienti con l’obiettivo di dedicare sempre più risorse ed investimenti ad aree chiave come l’assistenza domiciliare e la telemedicina, la ricerca e sviluppo di terapie altamente innovative, la diagnosi precoce e lo screening neonatale e l’accesso rapido a cure di valore.

In questo ambito la ricerca è fondamentale. Qual è a suo avviso il contributo della ricerca pubblica e di quella privata per la scoperta di nuovi farmaci per queste malattie?

In linea di massima la via per superare le carenze del nostro Paese, anche nell’ambito della ricerca scientifica, passa dalle partnership pubblico-private, insieme all’innovazione e allo sviluppo di strumenti tecnologici e di telemedicina. È fondamentale, quindi, sviluppare “partnership di valore” costruite su progettualità territoriali che includono anche lo scambio di conoscenza e di metodologie come quella del “LEAN” che, per noi di Takeda, è ormai da anni un modus operandi consolidato.

Notizie correlate

Lascia un commento



SICS Srl | Partita IVA: 07639150965

Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 - 00131 Roma
Sede operativa: Via della Stelletta, 23 - 00186 Roma

Daily Health Industry © 2024