Novartis, “U.S. first” per conquistare l’America

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Novartis mira a diventare uno dei primi 5 produttori di farmaci negli Stati Uniti entro il 2027. Il progetto è stato annunciato la settimana scorsa in occasione di un evento per gli investitori. L’obiettivo dunque è quello di scalare almeno cinque posizioni in classifica nel mercato a stelle e strisce, che nel 2021 ha visto la big pharma svizzera al decimo posto per fatturato.

Per riuscire nell’impresa Novartis adotterà una “mentalità U.S.-first“, aumentando la quota di pazienti statunitensi negli studi clinici e ricercando talenti e opportunità negli USA.

La big pharma punta anche a diventare una delle prime tre aziende farmaceutiche in Cina, Paese considerato “un mercato chiave” per la crescita nel prossimo decennio.

Il CEO Vas Narasimhan ha cominciato a preparare il terreno lo scorso mese di aprile, quando ha riorganizzato l’asset dei farmaci innovativi, suddividendolo per mercati statunitensi e internazionali anziché per aree terapeutiche.

“La nostra strategia si concentra principalmente su cinque aree terapeutiche e su piattaforme tecnologiche chiave per il mercato americano. L’obiettivo è quello di aumentare il valore per ogni nuova molecola della nostra vasta pipeline”, ha sottolineato il CEO in occasione dell’evento della settimana scorsa.

A guidare la carica sarà una pipeline di otto farmaci già commercializzati – Cosentyx, Entresto, Zolgensma, Kisqali, Kesimpta, Leqvio, Pluvicto e Scemblix – ognuno dei quali ha un potenziale di vendita che Novartis ritiene possa raggiungere picchi multimiliardari.

 

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