In un momento cruciale per la competitività dell’Europa e dell’Italia nell’innovazione nelle scienze della vita, il Parlamento Europeo ha ospitato la sessione “Advancing Radioligand Therapies in Europe: Innovation, Health System Readiness and Strategic Autonomy“, promossa da Novartis.
L’evento ha riunito leader politici, rappresentanti della Commissione Europea, società scientifiche e industria per esplorare in che modo l’Europa possa guidare lo sviluppo di terapie ad alto potenziale innovativo, come le terapie con radioligandi (RLT), e discutere il loro ruolo nell’oncologia di precisione, evidenziando la necessità di una strategia europea coordinata per garantirne l’accesso ai pazienti.
Italia punto di riferimento europeo per le RLT
Durante la giornata è stata sottolineata l’importanza di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa nell’innovazione del settore salute, evidenziando la posizione consolidata di Paesi come Italia, Spagna e Francia nella catena del valore dell’innovazione terapeutica, con le terapie con radioligandi come esempio emblematico. In particolare, l’Italia si è affermata come punto di riferimento europeo per la ricerca e la produzione di radioligandi, contribuendo in modo significativo nell’affrontare grandi sfide sanitarie come il cancro.
Una nuova frontiera della Medicina
Le terapie con radioligandi rappresentano una delle evoluzioni più avanzate della medicina nucleare e dell’oncologia di precisione, un nuovo paradigma nella lotta contro il cancro. I radioligandi combinano la potenza delle radiazioni con la medicina di precisione, veicolando il trattamento direttamente alle cellule tumorali in tutto il corpo e limitando gli effetti sui tessuti sani
Novartis è stata pioniera nello sviluppo della piattaforma dei radioligandi, e ha scelto Ivrea per sviluppare le prime terapie con radiofarmaci. Oggi il sito della città piemontese è uno dei quattro stabilimenti nel mondo autorizzati a produrre e distribuire questi trattamenti a livello internazionale. La pharma svizzera ha inoltre annunciato un piano di investimenti in Italia per oltre 150 milioni di euro in ricerca e sviluppo entro il 2028, che includerà anche questa tecnologia innovativa.
La direzione della ricerca RLT
La ricerca è molto attiva: sono in corso studi clinici per valutare l’eventuale efficacia delle terapie con radioligandi su tumori polmonari, pancreatici, mammari e del colon, con l’obiettivo di ampliare l’impatto di queste terapie su un numero sempre maggiore di pazienti. La loro modularità consente di combinare diversi isotopi e ligandi per diagnosticare, monitorare e trattare vari tumori, offrendo soluzioni flessibili e innovative per bisogni clinici diversificati.
Accesso tempestivo all’innovazione per i pazienti italiani
Per assicurare ai pazienti italiani un accesso tempestivo all’innovazione, è necessario un cambio di paradigma che coinvolga tutto il sistema salute: occorre rafforzare i percorsi multidisciplinari, integrare ospedale e territorio, e promuovere modelli organizzativi che mettano il paziente al centro, favorendo l’adozione delle terapie con radioligandi nei sistemi sanitari regionali e nazionali. È inoltre fondamentale investire nell’ampliamento e nell’ammodernamento delle strutture di medicina nucleare e degli ospedali, così da rispondere alla crescente domanda e garantire equità di accesso.
“Novartis crede fortemente nel potenziale delle terapie con radioligandi di reimmaginare la cura oncologica e continuerà a investire per portare questa innovazione a un numero sempre maggiore di pazienti, in Italia e nel mondo – commenta Valentino Confalone, Amministratore Delegato Novartis Italia – L’innovazione farmaceutica dovrebbe però essere riconosciuta come investimento strategico per il Paese e integrata nelle strategie nazionali ed europee per le scienze della vita. La collaborazione tra istituzioni, aziende, società scientifiche e associazioni pazienti è essenziale per assicurare a tutti i pazienti eligibili un accesso equo, tempestivo e sostenibile alle terapie innovative, contribuendo a rafforzare la competitività e l’autonomia strategica dell’Europa.”