Novartis abbandona la ricerca sugli antibiotici

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Novartis è l’ultima grande casa farmaceutica a decidere che lo sviluppo di nuovi antibiotici non rientra nelle sue priorità. L’azienda interrompe così la ricerca antibatterica e antivirale condotta nel campus presso gli Institutes for Biomedical Research a Emeryville, in California. Perde 140 posti di lavoro e sta mettendo in vendita i progetti in corso. Il candidato guida in vendita è LYS228, attualmente in fase 2 contro infezioni complicate intra-addominali (CIAI) e del tratto urinario (cUTI).  In un comunicato Novartis ha affermato che “mentre l’aspetto scientifico di questi programmi è convincente, abbiamo deciso di dare priorità alle nostre risorse in altre aree in cui riteniamo di essere in una posizione migliore per sviluppare farmaci innovativi che avranno un impatto positivo per i pazienti”. Sembra che altri antinfettivi stiano nella pipeline. In particolare due candidati contro la malaria – PfATP4 inibitore della cipargaminina (KAE609) e il derivato dell’imidazolopiperazina KAF156 – sarebbero in fase di sviluppo iniziale presso il Novartis Institute for Tropical Diseases (NITD). La decisione di Novartis è sulla scia delle strategie adottate da AstraZeneca, Roche, Bristol-Myers Squibb ed Eli Lilly.

 

 

 

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