Il top manager di Gilead Adrian Ray, è passato a Nimbus Therapeutics per mettere a disposizione il proprio know how nella scoperta di farmaci. Dopo 15 anni in Gilead, Ray contribuirà a far progredire i programmi di Nimbus mirati ad obiettivi che collegano l’oncologia, l’immunologia e le malattie metaboliche. La società con base a Cambridge, nel Massachusetts, è concentrata sulla tirosina chinasi 2 e sulla stimolazione dei geni dell’interferone, o STING, anche nell’ambito di una collaborazione con Celgene. Nimbus e Gilead hanno già lavorato a stretto contatto. La big pharma ha infatti acquisito il programma di inibizione dell’acetil-CoA carbossilasi di Nimbus. Si è trattato di un affare da 1,2 miliardi di dollari che includeva un pagamento anticipato di 400 milioni di dollari, oltre a milestone di R & D. Gilead sta attualmente sviluppando il programma nel settore della steatoepatite non alcolica (NASH). Alla fine dello scorso anno, Gilead ha dichiarato che dosi più elevate del suo candidato contro la NASH, GS-0976, che Nimbus ha spostato dallo screening iniziale alla fase 1 in 16 mesi, ha mostrato in uno studio di fase 2 riduzioni statisticamente significative del grasso epatico dopo tre mesi di utilizzo. Nimbus ha raccolto 65 milioni di dollari grazie a un nuovo finanziamento a giugno. Hanno partecipato sponsor come la fondazione Gates, Atlas Venture, SR One, Lilly Ventures, Pfizer Venture Investments, Lightstone Ventures e Schrödinger.
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