L’approccio italiano per garantire innovazione e equità nell’accesso ai trattamenti “conferma che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) costituisce ormai un unicum in Europa e nel mondo”. Inoltre, “l’istituzione del Fondo per i farmaci innovativi e di quello per i farmaci oncologici mostrano una sensibilità aumentata e una direzione completamente opposta” rispetto a quanto accade nel Regno Unito, dove infuriano polemiche per l’introduzione di un nuovo modello di definizione del budget per la spesa farmaceutica. A parlare è Mario Melazzini, direttore dell’AIFA.”Negli ultimi anni – ricorda Melazzini sul portale dell’agenzia – l’arrivo di un’ondata di farmaci ad alto tasso di innovazione e dai costi proibitivi ha squilibrato il sistema”. Il National Health Service (NHS) britannico ha sinora garantito l’assistenza farmaceutica. “Ma a partire da aprile 2017 i farmaci raccomandati che superano quota 20 milioni di sterline l’anno non saranno più finanziati in maniera automatica entro 90 giorni, pur se in presenza di prove del rapporto costo-efficacia”. “Di conseguenza, l’accesso dei pazienti ad alcune nuove tecnologie potrebbe essere rallentato” e questo ha suscitato reazioni anche fra clinici e ricercatori. “La ricetta italiana invece- sottolinea Melazzini – punta a premiare la vera innovazione”. Da qui “l’invito, a tutti gli attori della filiera, a operare secondo condizioni ben precise, a partire dalla definizione di un prezzo etico, ispirato dal principio della responsabilità sociale”
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