Medivir ha nominato chief medical officer Linda Basse, conosciuta nel mondo farmaceutico per aver lanciato Darzalex prodotto da Genmab assieme a Johnson & Johnson. Questa esperienza sarà particolarmente utile a Medivir. La biotech svedese si è fatta un nome grazie alla partnership con J & J. Quella collaborazione ha portato infatti sul mercato Olysio, ma è terminata dopo che Gilead ha trasformato la terapia dell’epatite C. Il successo di Sovaldi ha spinto Medivir a ritirarsi dal settore delle malattie infettive per concentrarsi su quello del cancro. Ora le prospettive di Medivir si basano su una nuova pipeline. Remetinostat, un inibitore di HDAC, è il pezzo pregiato della nuova linea, ma la FDA ha sollevato perplessità sulla sperimentazione di fase 3. Medivir aveva programmato quest’anno di iniziare una sperimentazione su remetinostat in pazienti con linfoma cutaneo a cellule T in stadio precoce (CTCL). Tuttavia, il lento progresso delle trattative con la FDA ha spinto l’azienda a rinunciare a questo progetto. Il ritardo dello studio di fase 3 rischia di minare la promettente posizione di Medivir. Mentre gli inibitori sistemici di HDAC sono stati usati nel trattamento della CTCL avanzato da oltre un decennio, c’è carenza di formulazioni adatte alle forme precoci di questo tipo di cancro e Medivir ritiene che rimetinostat possa aiutare questi pazienti.
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